Wednesday, July 31, 2019

AU CLAIR DE LA LUNE

                                                                                                                  photo: Danilo Capasso





Vintage 60's black leather and gold buckle belt, lourex top by Dolce&Gabbana, vintage chiffon long skirt, clutch by Me-Dusa 

BELTS - COLLECTIONS 2018
Left: Valentino
Right: Ferragamo - Alberta Ferretti

Left: Gucci
Right: Alexandre Vauthier - Louis Vuitton

Left: Chanel
Right: Christian Dior, Miu Miu

Left: Agnona
Right: Alexander McQueen, Alexander Wang


Left: Givenchy
Right: Gucci, Max Mara

Left: Bottega Veneta
Right: Alexander McQueen, Prada

Left: Burberry
Right: Balmain, Balenciaga

Left: Valentino
Right: Versace, Ferragamo

Left. Chloe
Right: Celine, Saint Laurent, Fendi

Tuesday, July 30, 2019

60's VINTAGE BELT

The popularity of the belt in women's fashion has always depended on the position of the waistline and the style of the dress. Until 1895 it did not have great importance, later, under the influence of Art Nouveau, belts with decorative buckles became popular. In the 1920s, since the waist was down, they disappeared from the fashion scene, to appear again in the following decade. In the 1950s belts became taller to draw attention to the narrow waist and wide hips, according to the New Look dictates. In the 60s you can see leather belts, plastic chains resting on the sides. In the 1970s, fashion addicted usually worn belts with a masculine appearance, and at the end of the 80s and 90s, Chanel's belts with chains or matelassé leather and gold buckles became very popular.

 La popolarità della cintura nella moda femminile è sempre dipesa dalla posizione del giro vita e dallo stile del vestito. Fino al 1895 non ha avuto grande importanza, più tardi, sotto l'influenza dell'Art Nouveau divennero popolari le cinture con fibbie decorative. Negli anni '20 dato che il punto vita era sceso, scomparvero dal panorama della moda, per apparirvi nuovamente nel decennio successivo. Negli anni '50 le cinture divennero più alte per attirare l'attenzione sulla vita stretta e sui fianchi larghi, secondo i dettami del New Look. Negli anni '60 si vedono cinture in pelle, plastica a catena appoggiate sui fianchi. Negli anni '70 si indossano cinture dall'aspetto maschile, e a fine anni '80/'90 spopolano le cinture a catene o pelle matelassé e oro di Chanel.

60's  black leather and gold buckle belt

Brigitte Bardot 1956

Audrey Hepburn 1953
Audrey Hepburn 1953

Elizabeth Taylor 1953

Lisa Fonssagrives 1951

Lauren Bacall 1948
Jane Fonda 1971

Jane Birkin late 60's

Cindy Crawford in Donna Karan 1992 

Claudia Shiffer in Chanel, Autumn-Winter 1992, Couture
Related Article:http://www.scostumista.com/2019/07/au-clair-de-la-lune.html

Monday, July 29, 2019

ESSENTIAL BLACK SANDALS


Celine - sharp sandal in patent calfskin & reps

Gianvito Rossi -  black suede, Milena sandal set on a sky-high 105mm stiletto heel

Gucci -black suede high-heel sandal with a thin heel and three front straps

Chanel - black grosgrain sandal

Dior - D-Sculpture sandal in technical canvas

Christian Louboutin - loubiqueen black leather sandal

Fendi- Black leather sandals

Jimmy Choo - Mimi sandal in black suede with intertwined ankle strap twists twice around the foot 

Sophia Webster - black suede ‘barely there' sandal features a beautifully profiled design line

Stuart Weitzman - iconic suede sandal with a thin front strap

Valentino - nappa sandal with thin straps.Tone-on-tone decorative studs

Le Silla - black patent leather sandal

Prada - crisscross design and heel strap leather sandal

Roger Vivier - sandals in suede with ankle strap, shiny Swarovski detailing and lacquered heel

Saint Laurent - heeled sandals with a strip on the front, a buckle ankle strap and a slightly square toe
Sergio Rossi - rhinestones covers the thin mignons and straps on these sandals that come in black silk satin


Wednesday, July 24, 2019

NEW DESIGNERS: LUCY BAXTER

Lucy Baxter has recently graduated in MA Fashion from Kingston University where her collection 'BeDazzled' opened the MA show. The collection was also selected to show at Wuhan Fashion Week SS19 in China winning the 'Excellence Award'. The collection ‘BeDazzled’ captures the shimmering glamour of Peruvian dress which is rich in embellishment, colour and story. It identifies the unique ethnic cultures and regional costumes of Peru by exploring colour, pattern and hand crafts of Peruvian costume and textiles through contemporary embellishments. The project experiments with innovative and sustainable materials and techniques combining woven hand-cut plastic with fringe detailing. Playing around with vivid blended colours, mesh cut-outs and boxy shapes.






Monday, July 22, 2019

NANDA VIGO -PALAZZO REALE MILANO

Dal 23 luglio al 29 settembre 2019, al primo piano di Palazzo Reale a Milano, apre al pubblico la mostra Nanda Vigo. Light Project, a cura di Marco Meneguzzo La mostra si inserisce nel percorso con il quale Palazzo Reale, per il quarto anno consecutivo, esplora nella programmazione estiva l’arte contemporanea, approfondendo e valorizzando il lavoro di maestri dell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi e il rapporto che hanno avuto con la città di Milano dove hanno vissuto, creato ed elaborato la propria ricerca, come nel caso specifico di Nanda Vigo. Light Project è infatti la prima retrospettiva antologica dedicata da un’istituzione italiana a questa artista e architetto milanese che ha influenzato la scena artistica italiana ed europea degli ultimi cinquant’anni: attraverso l’esposizione di circa ottanta opere - tra progetti, sculture e installazioni - la mostra racconta l’eccezionale percorso di ricerca di una figura di assoluto rilievo nel panorama europeo, dagli esordi alla fine degli anni Cinquanta, sino alle esperienze più attuali. Protagonista della stagione culturale milanese degli anni Sessanta, Nanda Vigo (Milano, 1936) inizia a realizzare i suoi Cronotopi dal 1962, in sintonia con lo spirito di ZERO, gruppo transnazionale di artisti tedeschi, olandesi, francesi, belgi, svizzeri e italiani al quale prese parte. Partecipe delle avanguardie e dei gruppi dei primi anni Sessanta, Nanda Vigo elabora una personale ricerca incentrata sulla luce, la trasparenza, l’immaterialità, che devono costituire l’opera e lo stesso ambiente abitato dall’essere umano, e di cui i “cronotopi” sono la concretizzazione artistica. In mostra saranno esposte opere e progetti che abbracciano l’intero arco di produzione dell’artista: fulcro del percorso espositivo è un affascinante ambiente cronotopico, che occupa l’intera stanza degli specchi. Questo ambiente, in particolare, esprime la quintessenza del modo di intendere l’arte di Nanda Vigo: una situazione esistenziale che consente di vivere esperienze trascendenti, andando oltre la materialità del quotidiano per riuscire a percepire fisicamente - per quanto possibile - una realtà più alta, una sintonia universale attraverso la contemplazione, la smaterializzazione, la comunione con il “tutto”.