Tuesday, May 16, 2017

SVOLGIMENTO DI UN QUADRO

Se siete a Venezia per la Biennale segnalo anche questa mostra alla Fondazione Querini Stampalia:
Maria Morganti-Svolgimento di un quadro.
“Io non faccio il colore, lo trovo. Non lo invento, non lo progetto, non lo produco, non lo riproduco... tendo verso di esso. Lo ascolto e lo vedo farsi. Lo vedo nascere sulla tela” Maria Morgantia mette in relazione con la Caffetteria progettata dall’architetto Mario Botta con il quale l'artista si è confrontata per il progetto Svolgimento di un quadro.L'installazione permanente vede coinvolte le pareti di questo spazio, rivestite da arazzi creati e sviluppati in strettacollaborazione con Bonotto, una delle manifatture tessili più creative al mondo. L’idea ha origine dal Quadro per la Sala dell’800 che Maria Morganti ha dipinto nel 2008 durante le visite alle Collezioni del Museo. Quando nel 2015 accoglie l’invito di Chiara Bertola a confrontarsi con gli spazi della caffetteria, Maria Morganti decide di tornare a quel quadro e al suo diario di pennellate. “Sono partita dal ‘grumo’, dal fiore, assumendolo simbolicamente come fosse il punto condensato del pensiero del pittore, per domandarmi come espandere questo gesto intimo e denso. Come allargarlo nello spazio? Come pensare ad un gesto ampio? Ciò che muove Maria Morganti in questo progetto è la relazione, la sintonia, la ricer-ca di similitudini, uguaglianze e non differenze, la consapevolezza che partendo dai punti di contatto, dall’aderenza con un’altra esperienza possono nascere nuove con-giunture. con la manifattura tessile Bonotto la Morganti è riuscita a confrontarsi in maniera empatica. “Ho immaginato di tradurre il gesto del pittore – spalmare colore ad olio sulla tela – nella pratica dell’azienda Bonotto – formare il tessuto attraverso una trama e un ordito – e ho traslato così ogni singolo strato di colore in una tela colorata. Dalla tela come supporto della pittura, alla tela come materia-colore essa stessa”, afferma Maria Morganti. “Se ogni singola pennellata di colore è costituita da tantissime gra-dazioni, così il tessuto che ho elaborato con Giovanni Bonotto è composto da tanti fili diversi che assieme vanno a creare un unico colore. Da lontano appaiono come gran-di campiture monocrome, ma quando ci avviciniamo capiamo che il colore è com-posto da tantissime sfumature. Si tratta dell’ingigantimento del gesto pittorico, senza 4mediazione, senza distanza: costringe ad un rapporto ravvicinato e diretto con il colo-re.

 Stratificazione con Amazzonite 

Dalla Querini a Castelvecchio
 Diario di viaggio. Pellestrina, 6 - 15 agosto 2016

 Sedimentazione 2015 #4

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