Thursday, October 17, 2019

LUIGI BOLLE. LUOGHI DI LUCE, SCRITTURA E SILENZIO

Roma- Luigi Boille. Luoghi di luce, scrittura del silenzio : la prima grande antologica dell’artista al Casino dei Principi .
La mostra, a cura di Claudia Terenzi e Bruno Aller, racconta in ottanta opere il percorso artistico del maestro dal 1958 al 2015 Roma, Musei di Villa Torlonia - Casino dei Principi 21 giugno - 3 novembre 2019
Il Casino dei Principi di Villa Torlonia ospita dal 21 giugno al 3 novembre 2019 la mostra “ Luigi Boille. Luoghi di luce, scrittura del silenzio. Opere 1958 – 2015 ”.
 La mostra è la prima grande antologica che Roma dedica all’artista in una sede istituzionale dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2015 e racconta, attraverso una selezione di circa ottanta opere , il percorso artistico del maestro dal 1958 al 2015. Elemento distintivo della ricerca artistica di Luigi Boille, considerato uno dei grandi protagonisti dell’Informale, è il segno che, nel corso dei decenni, è stato oggetto di una continua evoluzione. Dopo il diploma di pittura all’Accademia di Belle Arti e la laurea in Architettura a Roma, nel 1950 Boille si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto con l’ École de Paris . Sono gli anni in cui lavora le sue tele con la trementina, infiammandole con il gas, controllando colore ed effetti di superficie. I contatti più importanti sono quelli che ha con i critici come Michel Tapié che lo inserisce nel gruppo dell’ Art autre e Pierre Restany che parla di riconciliazione dell’intelligenza con il puro istinto nella pittura di Boille in quegli anni parigini. Alla fine degli anni Cinquanta si assiste a una breve ma evidente convergenza con la scuola di New York. La mostra si apre con alcune delle opere realizzate proprio alla fine degli anni Cinquanta, sia quelle più direttamente segniche, sia quelle in cui il colore si espande, creando forti tensioni tra zone d’ombra e zone dominate dal colore. Il percorso prosegue con una serie di opere su carta che vanno dal 1958 al 2015; mentre una sezione della mostra raccoglie i dipinti realizzati tra il 1964 e il 1966, periodo in cui su invito del curatore Lawrence Alloway, Boille rappresenta l’Italia al Guggenheim International Award di New York (1964), insieme a Capogrossi, Castellani e Fontana. Il 1966 è l’anno in cui l’artista prende parte alla XXXIII Biennale di Venezia con cinque grandi opere esposte in mostra. Il percorso espositivo prosegue poi con le opere dal’72 al 2000 in una sala interamente dedicata al giallo, colore spesso utilizzato da Boille, in cui vibrazioni e segni sottili rendono ancora più intensa la luminosità. Segue una selezione di opere realizzate tra gli anni Settanta e Ottanta dove il segno si intensifica su una vasta gamma di colori, un segno sottile, quasi rarefatto in un continuum che invade la tela , e in altre il segno emerge in rilievo come materia nelle Centralità e nelle Tracce di luce , mentre, all’inizio degli ann i ’ 90 , i segni diventano più spessi, più dinamici. L’ultima sezione raccoglie le opere realizzate negli anni 1997 - 2015, in cui il segno si fa rarefatto e si staglia su ampie campiture di colore. In uno spazio indeterminato che vibra su un colore di fondo, un segno, ovvero una grafia, una scrittura surreale si accosta alla filosofia zen, a cui Boille, in varie fasi si è avvicinato, attratto dalla cultura giapponese, con un occhio particolare al gruppo Gutai.




















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