Tuesday, October 26, 2021

CORPUS DOMINI - PALAZZO REALE DI MILANO

Dal 27 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022 Palazzo Reale di Milano presenta la mostra Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell'anima, curata da Francesca Alfano Miglietti. 
 La mostra è promossa e prodotta da Palazzo Reale, Comune di Milano-Cultura in collaborazione con Marsilio Arte e con Tenderstories. 111 opere – installazioni, sculture, disegni, dipinti, videoinstallazioni e fotografie – di 34 artisti riconosciuti a livello internazionale - alcune delle quali vere icone del contemporaneo, esposte per la prima volta in Italia, per raccontare la molteplicità della rappresentazione dell’essere umano. Il titolo si riferisce alla scomparsa del ‘corpo vero’ a favore del ‘corpo dello spettacolo’: da un Corpo Glorioso - il corpo della consapevolezza, della ribellione, dell’alterità - al Corpo del Contemporaneo - da un lato nella sua declinazione di corpo della società dello spettacolo e dall’altro nelle sue forme più poetiche: il corpo dell’esodo, del lavoro, della moltitudine silenziosa. “Il confine tra reale e immaginario è sempre meno riconoscibile, tanto da assorbire la realtà dentro uno schermo, come dimostra l’ossessiva presenza degli schermi nella nostra vita: schermi piatti delle televisioni e dei computer, dei videogiochi, degli smartphone.” afferma la curatrice, che prosegue: “Lo schermo annulla la distanza tra lo spettatore e la scena, lo invita a immergersi dentro, gli offre una realtà a portata di mano, ma su cui la mano non ha alcuna presa.” In circa mille metri quadrati di superficie si snoda un percorso espositivo che analizza l’insorgere nella contemporaneità di nuove forme di rappresentazione, ponendo l’attenzione sullo storico passaggio dal corpo vivo protagonista della Body Art al corpo rifatto dell’Iperrealismo, sul mutamento dei canoni estetici della rappresentazione, e sulla potente evocazione dell’individuo mediante i suoi resti, le sue tracce, i suoi rivestimenti. 
Un racconto che vuole riflettere sulla crisi dell’esperienza sensoriale provocata dall’avvento di una cultura che propone corpi perfetti, modificati, ripensati, prodotti e ri-prodotti ed essenzialmente finti. 
 In mostra opere di AES+F, Janine Antoni, Yael Bartana, Zharko Basheski, Joseph Beuys, Christian Boltanski, Vlassis Caniaris, Chen Zhen, John DeAndrea, Gino de Dominicis, Carole A. Feuerman, Franko B, Robert Gober, Antony Gormley, Duane Hanson, Alfredo Jaar, Kimsooja, Joseph Kosuth, Charles LeDray, Robert Longo, Urs Lüthi, Ibrahim Mahama, Fabio Mauri, Oscar Muñoz, Gina Pane, Marc Quinn, Carol Rama, Michal Rovner, Andres Serrano, Chiharu Shiota, Marc Sijan, Dayanita Singh, Sun Yuan & Peng Yu, Gavin Turk.

Feuerman

 Basheski

 Luthi

Caniaris

Gormley

Quinn

Rama


Monday, October 25, 2021

ROME ART WEEK 2021

VARIE SEDI – ROMA DAL 25 AL 30 OTTOBRE 2021 
Al via la sesta edizione di Rome Art Week, la settimana dell’arte romana che dal 25 al 30 ottobre 2021 animerà la capitale con un ricco calendario di mostre personali e collettive, open studio, performance, talk, visite guidate gratuite, eventi e appuntamenti virtuali.
 Il circuito di RAW rappresenta una vera e propria novità nel settore dell’arte contemporanea romana e nazionale: un evento diffuso e “orizzontale”, un sofisticato network per l’arte contemporanea che ha l’obiettivo di costruire una rete tra tutti gli operatori del settore e il pubblico. Protagonisti musei, gallerie, spazi espositivi, curatori, artisti, associazioni, fondazioni e tutti gli stakeholders dell’arte contemporanea romana, uniti in una manifestazione gratuita e democratica con lo scopo di sviluppare e sostenere la conoscenza e la diffusione dell’arte a più livelli e promuovere un nuovo turismo nella Capitale legato al contemporaneo. Oltre 500 le partecipazioni, così suddivise: 142 gallerie e istituzioni con sede a Roma, 339 artisti e 58 curatori che lavorano nella Capitale proporranno oltre 376 eventi tra esposizioni, incontri e open studio sparsi in tutti e 35 quartieri di Roma. Tra le grandi novità della sesta edizione di RAW, l’adesione di diverse realtà internazionali, tra gallerie, istituzioni e fondazioni, che hanno scelto la cornice di Rome Art Week per presentare al pubblico la loro attività. Tra queste l’Academia Belgica, la Casa Argentina, il Forum Austriaco di Cultura, la Real Academia de España, la Temple University Rome, l’AAIE Contemporary Art Center, la Galleria Bulgaria, l’IILA – Istituto Italo Latino Americano, solo per citarne alcune. Numerosi anche gli artisti stranieri chiamati ad esporre i propri lavori in occasione di RAW 2021, provenienti da 22 paesi: Israele, Brasile, San Salvador, Maryland, Sri Lanka, Francia, Grecia, Palestina, Regno Unito, Cina, Polonia, Hawaii, Russia, Montana, Nepal, Germania, Venezuela, Olanda, Siberia, Svizzera, Tailandia, Colombia. 
 LE MOSTRE IN PROGRAMMA E LA GALLERY NIGHT A ROME ART WEEK 2021 Quartier generale di RAW 2021 è KOU Gallery, gestita da Massimiliano Padovan Di Benedetto ideatore e organizzatore di RAW, che presenterà “Territori Visivi” una rassegna di video arte curata da Massimo Scaringella dove saranno proiettati i lavori di Adriana Amodei (Italia), Shay Frisch (Israele), Fabrizio Passarella (Italia), Antonio Trimani (Italia), Nevet Yitzhak (Israele), Ruth Patir (Israele), Gaz Ejupi (Kosovo), Majlinda Kelmendi (Kosovo), Dilek Winchester (Turchia). Perno centrale di questi lavori la riflessione sui meccanismi che legano il video e l’arte alla realtà storica sociale o intima in cui si vive. La giornata di venerdì 29 ottobre 2021 sarà nel segno dell’apertura serale con la Gallery Night alla quale hanno aderito numerose strutture tra gallerie, spazi polivalenti e associazioni. Nel ricco calendario di mostre di RAW 2021 segnaliamo: La galleria Gagosian propone “Souvenirs of Time” la mostra fotografica di CY Twombly: l’esposizione esamina le fotografie che nel corso della sua lunga carriera Twombly ha dedicato ai suoi atelier, agli spazi privati e alle sculture classiche. Scattate in un periodo di circa sessant’anni negli Stati Uniti e in Italia, queste immagini raccontano i luoghi fondamentali della vita e del lavoro dell’artista. Organizzata dalla Casa Argentina di Roma “El bordo de las voces”, la mostra collettiva con le opere di Lisandro Arévalo (Rosario), Matías Ercole (Buenos Aires), Laura Ojeda Bär (Buenos Aires) e Malena Pizani (Caracas). Attraverso diversi linguaggi e mezzi espressivi, “El borde de las voces” accomuna diverse generazioni di artisti che contribuiscono, con la propria visione di mondo, a decostruire il senso comune, sollevare domande e smantellare gli stereotipi più diffusi. Presso la galleria Maja Arte Contemporanea la mostra “Chi ha paura del rosa”: l’artista Ria Lussi esprime il suo punto di vista sullo “spinoso” tema della parità di genere nel mondo dell’arte contemporanea, esponendo diciassette ironici autoritratti ad acrilico. AlbumArte presenta le opere di Estibaliz Sádaba Murguía in “SUBVERSIONES“: il progetto della mostra, vincitore del Programme for the Internationalisation of Spanish Culture (PICE) (ed. 2021), indaga sul ruolo della donna, la sua emarginazione dalla sfera pubblica e dai luoghi della spartizione del potere, con il suo conseguente confinamento all’interno dell’area domestica, dinamiche che l’artista femminista basca (anche curatrice dei suoi progetti) racconta nei suoi lavori da molti anni. “Opere in giallo” la mostra collettiva in omaggio al grande Maestro Achille Pace, scomparso recentemente, presso la Bat-Gallery a cura di Fabio Milani. Achille Pace, maestro dell’astrattismo informale, è un pilastro dell’arte del 900’ e in questa mostra numerosi artisti romani gli rendono omaggio con opere a lui dedicate. Alla Fondazione Pastificio Cerere la personale “Per un prossimo reale” di Antonio della Guardia a cura di Vasco Forconi; l’esposizione nasce dall’incontro con gli studi di William Horatio Bates (1860-1931), medico statunitense noto per aver elaborato un metodo di rieducazione della vista senza l’uso di occhiali. Il metodo Bates rappresenta per l’artista un repertorio di possibili pratiche performative. La galleria z20 Sara Zanin presenta “taphrina deformans garden project_2021” di Michele Guido; il progetto articola gli spazi della galleria attraverso un ensamble di lavori fotografici e installativi che si risolvono intorno a tre elementi della ricerca di Michele Guido: lo spazio architettonico inteso come spazio costruito; gli ecosistemi naturali e le possibilità di interscambio tra di essi e le architetture costruite; il giardino da intendersi come luogo funzionale ad una riflessione profonda sulla biodiversità e sul concetto di climax legato agli equilibri ecosistemici. Mucciaccia Contemporary è lieta di presentare la mostra collettiva “Chiamata alle Arti | 2021”, nata con la collaborazione delle Accademie di Belle Arti di Napoli, Roma e Venezia. Il progetto è la prima edizione di una serie che si terrà con cadenza annuale, ed è dedicato agli studenti iscritti almeno all’ultimo anno del triennio o frequentanti il biennio presso le istituzioni accademiche italiane, con l’intento di dare visibilità alla loro creatività artistica. Galleria Anna Marra presenta “La danse de l’absurde”, la prima personale in Italia di Rebecca Brodskis, curata da Giorgia Calò. La mostra presenta dodici lavori realizzati appositamente per l’occasione, ispirati a immagini di danzatori espressionisti e alla filosofia dell’assurdo di Albert Camus. Spazio Nuovo Lab presenta le opere del fotografo Filippo Trojano la cui serie “1916 – ∞”, ci regala un breve viaggio nel tempo costruito come una pièce teatrale di cinque frammenti. A cura di Guillaume Maitre e Paulo Pèrez Mouriz. 
GLI OPEN STUDIO IN PROGRAMMA A ROME ART WEEK 2021 Rome Art Week rappresenta un viaggio a 360° gradi nelle fucine dell’arte contemporanea romana: il pubblico potrà infatti immergersi da vicino nel lavoro degli artisti partecipando ai numerosi open studio presenti nel programma. I visitatori e gli addetti ai lavori grazie alla stimolante esperienza della visita negli open studio potranno conoscere le novità del mercato dell’arte romana e gli ultimi lavori degli oltre 300 artisti che Rome Art Week ha accolto nel suo network. Tra gli open studio in programma segnaliamo: Susanne Kessler, proprio in occasione della sesta edizione di RAW, apre le porte del suo studio romano a San Lorenzo e ospita nel nuovo Project SPACE ROME contemporary art, convertito da atelier d’artista a spazio permanente per l’arte contemporanea, la mostra “Piano di fuga / Escape Plan” nella quale esporranno gli artisti del collettivo Creative Contagion: Basurama (Madrid), Maurizio Cimino (Napoli), Meriem Elatra (Parigi), Susanne Kessler (Roma – Berlino), David Page (Baltimore), Anna Pangalou (Atene), Hani Zurob (Parigi). L’open studio di Simone Bertugno dove un’installazione temporanea dell’artista, inaugura lo spazio espositivo concepito come un dispositivo inedito, che trasforma l’atelier in un white cube polifunzionale. L’open studio di Paolo Garau che sarà accompagnato da una performance di Gioia di Biagio “Io mi ORO” legata all’antica arte del kintsugi giapponese e già presentata alla Triennale di Milano. L’open studio di Isabella Monari che presenterà ai visitatori una quarantina di dipinti tra cui l’ultima produzione su legno. Studio Longo apre per la prima volta al pubblico con un’installazione relazionale site specific in cui Amedeo Longo e Camilla Gurgone coinvolgono i partecipanti nel kingyo sukui, il gioco tradizionale giapponese considerato l’attività d’intrattenimento per eccellenza dei festival estivi in Giappone. Mesia Space presenta “Connessioni”: gli artisti, come in una residenza, avranno a disposizione lo studio adiacente allo spazio espositivo e potranno di volta in volta realizzare le proprie opere con momenti di work in progress performativo. Parteciperanno al progetto gli artisti Jacopo Benci, Silvia Stucky, Cinzia Colombo, Margherita Taticchi, Sachen e Salvatore Camilleri.


ULTIMA CENA DI ANTONIO TAMBURRO
SESTO SENSO ART

ART IN A MATERIAL WORLD
RESTELLIARTCO

IMAGOLEGO
GALLERIA INQUADRO

ALBUMARTE

ANTONELLA CUZZOCREA

ER BUOI POESIA SULLA STRADA
3.0-STORE

GIANMARIA DE LUCA

SALEH KAZEMI PAPEL

STONE STACKER DI SHILPA SRINIVAS E PAOLO CIACCI
GALLERIA SINOPiA

TANIA KALIMEROVA
GALLERIA BULGARA

Nuovo  progetto di Adi Kichelmacher
Galleria Kichel

OPEN STUDIO ALBERTO DI FABIO

PER UN PROSSIMO REALE
PASTIFICIO CERERE


Friday, October 22, 2021

LIU YI - AMONG THE CROWS

MILANO- Con AMONG THE CROWS, la prima mostra personale in Italia dell’artista cinese Liu Yi (1990, Ningbo, provincia di Zhejiang, Cina), aA29 Project Room riprende l’attività espositiva negli spazi di Piazza Caiazzo a Milano. La mostra è realizzata in collaborazione con ShanghART Gallery e presenta 11 opere multimediali e immersive che sperimentano diversi linguaggi, dal disegno e pittura a inchiostro tradizionale cinese all’animazione e live-action, fino a installazioni di grandi dimensioni dove si connettono diversi media. Influenzata dalla lunga tradizione di interazioni tra cinema, animazione e arte contemporanea tipica della cultura cinese, la ricerca di Liu Yi nasce dai primi film d'arte cinese per arrivare all'animazione sperimentale, muovendosi agevolmente tra diverse discipline artistiche. 
 Tra i suoi ultimi lavori, A Crow Has Been Calling for a Whole Day (2016) è un documentario creativo realizzato sotto forma di diario di viaggio, una rielaborazione dell’esperienza particolarmente toccante vissuta dall’artista in India, nel novembre 2015. L’installazione si compone di diversi tessuti tesi e dipinti, che dividono lo spazio della galleria, e sulla quale l’artista proietta un film che è una combinazione al contempo di live-action e di fluenti animazioni realizzate a mano con inchiostro cinese, una restituzione a metà tra la realtà e l’immaginazione, che esprime il dramma e le profonde emozioni umane che l’artista ha percepito sui volti delle persone indiane. 
 The Earthly Men (2017) è invece un’indagine filosofica sull’umanità, realizzata disegnando su diversi strati di sottile carta di riso, materiale organico che si altera con l’umidità dell’inchiostro e aggiungendo alle animazioni una componente materica. L’orientamento verticale dell’immagine proiettata ricorda il modo dinamico e odierno di filmare con il cellulare. Della stessa serie sono presenti in mostra anche delle lightbox che, attraverso la sovrapposizione ciascuna di sei disegni su carta di riso, rivelano un’immagine viva e vibrante, uno stato dell’essere umano transitorio e fluido che non si trattiene e che spesso si fatica ad accettare. 
 AMONG THE CROWS diventa così un momento di approfondimento e di conciliazione tra due linguaggi apparentemente distanti come la pittura a inchiostro e il film.

                                                             dal 21 ottobre al 21 novembre

aA29 Project Room

Piazza Caiazzo 3, Milano









Thursday, October 21, 2021

NULLA E' PERDUTO - ARTE E MATERIA IN TRASFORMAZIONE

Alla GAMeC di Bergamo il secondo capitolo della Trilogia della Materia​:Nulla è perduto. 
Arte e materia in trasformazione, a cura di Anna Daneri e Lorenzo Giusti. il progetto espositivo pluriennale inaugurato nell'ottobre 2018 con la mostra Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile, la mostra rivolge lo sguardo al lavoro di artiste e artisti che, in momenti diversi, hanno indagato le trasformazioni della materia traendo ispirazione dalla vita degli elementi per sviluppare una riflessione sulla realtà delle cose, sul mutamento e sul tempo. "Rien ne se perd (nulla si perde)" è l'incipit della celebre massima attribuita a Lavoisier con la quale il chimico francese spiegava il senso generale della sua legge della conservazione della massa, la quale affermava che, nel corso di una reazione chimica, la somma delle masse dei reagenti è uguale alla somma delle masse dei prodotti. La materia, in altre parole, non si crea e non si distrugge. Da questo principio fondamentale sarebbero scaturite alcune idee chiave per la modernità, che avrebbero portato poi alla definizione della teoria della relatività, all'individuazione di una sostanziale equivalenza tra massa ed energia e quindi alla convinzione, raccontata da scienziati, artisti, filosofi, di una materia sempre viva, sempre presente, e di un mondo in continua trasformazione. Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione occupa interamente gli spazi della GAMeC sviluppando un percorso di forte impatto sensoriale, data la natura materica e sinestetica delle numerose opere esposte, provenienti da importanti collezioni internazionali, sia pubbliche sia private. Le quattro sezioni della mostra – Fuoco, Terra, Acqua e Aria – riferiscono agli elementi naturali, intesi come stati di aggregazione della materia, e ne sondano le relazioni e le trasformazioni: fuoco/stato ardente; terra/stato solido; acqua/stato liquido; aria/stato gassoso. L'esposizione raccoglie opere di periodi diversi tra loro, dalle creazioni dada e surrealiste, indicative dell'interesse di alcuni autori – come Marcel Duchamp, Max Ernst, Man Ray o Leonora Carrington – per il tema dell'alchimia, alle produzioni di alcuni tra i più importanti esponenti delle neoavanguardie – da Yves Klein a Otto Piene, da Robert Smithson ad Hans Haacke – includendo le composizioni di alcuni artisti affini alle poetiche dell'Arte Povera – PierPaolo Calzolari e Paolo Icaro –, opere scultoree e installazioni di autori emersi negli anni Ottanta fino ad arrivare alle ricerche recenti di alcuni tra i più significativi artiste e artisti internazionali delle ultime generazioni.

NULLA È PERDUTO

Arte e materia in trasformazione

15 ottobre 2021 – 13 febbraio 2022

 

GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo

Via San Tomaso, 53

24121 Bergamo


Blazy_Fleurs de bain moussant, 2000
Ph. Romain Darnaud

Brauner_Etude pour 'La Naissance de la matière'

 Kuehn_Melt Piece, 1964
Ph. Peter Baracchi

Erlich_Champignon Collection de Nuages, 2018
Ph. …ara De Santis

Haacke_Large Condensation Cube, 1964-1967

Medalla_Cloud Canyons n.31, 1964-2016
Ph. Michele Sereni

Rebecca Horn_Brennender Busch, 2001 -
Ph. Ed Restle

Verzutti_Alps, 2020


Wednesday, October 20, 2021

CURATELA E CONSERVAZIONE DI ABITI E TESSUTI NEI MUSEI

CCR - Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale

presenta

 

Curatela e Conservazione: abiti e tessuti nei musei

Un convegno internazionale

realizzato da The Association of Dress Historians (ADH),

con i più importanti curatori, restauratori, professionisti dei principali centri di ricerca e restauro e di musei del mondo, dedicato al mondo della moda e della sua tutela e valorizzazione

                                 giovedì 21 e venerdì 22 ottobre 2021


Torino - Il vestito dell’imperatrice Elisabetta d’Austria e l’abito da ballo della Regina Margherita, le creazioni di Elsa Schiapparelli, la casula del vescovo di Ravenna Giovanni Angelopte (477 - 479 d.C.) e gli abiti da Oscar del Casanova di Federico Fellini: sono solo alcuni dei preziosi oggetti raccontati, giovedì 21 e venerdì 22 ottobre, al convegno internazionale Curatela e Conservazione: abiti e tessuti nei musei. Organizzato al CCR - Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e realizzato da The Association of Dress Historians (ADH) - ente benefico della Charity Commission for England and Wales, che supporta e promuove lo studio e la pratica professionale nell’ambito della storia degli abiti, dei tessuti e degli accessori di tutte le culture e regioni del mondo, dall’antichità al giorno d’oggi - il convegno è un’occasione unica per approfondire lo studio del restauro di abiti e tessuti e di conoscere alcune delle più importanti esperienze internazionali. Esperti provenienti dalla University of Applied Arts di Vienna, dal Metropolitan Museum of Art di New York, dal Victoria & Albert Museum, dall’Ecole du Louvre e molti altri, affronteranno i temi più disparati, attraversando un arco temporale che va dall’antico Egitto al Medioevo, dagli anni Sessanta alla contemporaneità, sempre attraverso la lente dei più importanti progressi scientifici. Tecnica e strumentazioni scientificamente e tecnologicamente più avanzate, si affiancheranno anche a confronti sulle modalità di esposizione museale dei patrimoni legati alla moda, o sulle ultime possibilità concesse dall’uso del 3D. Curatela e Conservazione: abiti e tessuti nei musei offre non solo una full immersion nelle tecniche del restauro e della conservazione, ma anche un’occasione preziosa per conoscere i laboratori del CCR - Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale che vantano le più avanzate strumentazioni, e professionisti impegnati su manufatti di valore inestimabile.












from barbara garatti (Lara Facco P&C)

Tuesday, October 19, 2021

CONRAD MARCA-RELLI EXHIBITION

La Galleria Mattia De Luca  presenta Conrad Marca-Relli - Il Maestro Irascibile, una mostra interamente dedicata all’artista italoamericano, figura cardine dell’Espressionismo Astratto americano. Dopo la storica esposizione della Galleria La Tartaruga del 1957, la prima retrospettiva romana organizzata in collaborazione con l’Archivio Marca-Relli, è stata inaugurata sabato 9 ottobre 2021 negli spazi di Palazzo Albertoni Spinola in Piazza di Campitelli 2 a Roma. Conrad Marca-Relli, al secolo Corrado Marcarelli, nasce a Boston il 5 giugno 1913 da genitori italiani di origini campane. Spirito indomito e instancabile viaggiatore, Marca-Relli cresce in un continuum di viaggi in Italia che lo renderà perfettamente bilingue, letteralmente e artisticamente parlando. Amante della monumentalità di Roma, dove lavorerà per diversi anni, e della grande Pittura rinascimentale italiana, l’italoamericano è la vera anima classicista della Scuola di New York. Al suo temperamento fervente è da ricondurre la nascita dell’Eighth Street Club e l’organizzazione della celebre mostra Ninth Street Show del 1951. Marca-Relli, intriso di cultura classica ma anche di un certo pragmatismo di matrice americana, intraprenderà dagli anni Cinquanta un fortunato e imperituro percorso di ricerca sulla tecnica a collage, di cui porterà all’estrema conseguenza gli esiti compositivi fino al punto di parlare, per la sua arte, di “pittura-collage”. Questo modus operandi si configura come un bilanciato mix fra l’armonia compositiva tipica della tradizione europea e l’irruenza del gesto figlia dell’arena rosenberghiana e dell’action painting: tele grezze tagliate a rasoio, incollate, scollate, spostate, sovrapposte, stratificate sul supporto e, infine, ridipinte nell’ottica di armonizzare gli spazi “positivi” e quelli “negativi”. Da questo primigenio incontro fra forze opposte prendono vita le sue tele, palinsesti di collage figli di una gestualità parimenti ragionata e “nevrastenica”, termine con cui Afro Basaldella definisce l’artista in una lettera inviata all’amico e collega Toti Scialoja. Partendo sempre dalle proporzioni classiche del manichino ligneo – inseparabile compagno della sua pittura – Marca-Relli dà vita a un macrocosmo di segni solo apparentemente astratti, tasselli primari dei suoi maggiori risultati artistici, in mostra alla Galleria Mattia De Luca. Dagli asciutti Cityscape dal sapore metafisico dei primi anni Cinquanta, alle enigmatiche figure sedute degli esordi a collage, per arrivare fino all’omaggio dedicato al suo amico e vicino di casa Jackson Pollock, la mostra ripercorre il forte impatto della figura e dell’opera di Marca-Relli sulla scena americana e internazionale. Sarà possibile apprezzare opere del calibro di Cityscape del 1953, olio su tela ispirato ai soggiorni messicani dell’artista e punto di svolta per l’approdo alla tecnica del collage; ci saranno anche le Seated Figure di metà anni Cinquanta, capisaldi del suo corpus grazie alla loro armonia compositiva di reminiscenza cubista. Immancabili i capolavori del 1955 The Strategist e The Struggle, insieme all’opera-elogio Death of Jackson Pollock, testamento di quella che più che un’amicizia è una reciproca influenza, ricca di scontri – d’altronde come conciliare l’irascibile Conrad con il dispotico e infantile animo del ragazzo di Cody –, di dialoghi, di incontri e rispetto reciproco. Il viaggio nella produzione del maestro italoamericano proseguirà con l’armonico subbuglio di forme di M-11-56, opera che aprirà la strada ai capolavori newyorkesi The Battle e The Warrior, rispettivamente parte delle collezioni permanenti MET e del Guggenheim Museum di New York. Logica conseguenza del percorso artistico di Marca-Relli, saranno esposte le tele di fine anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta, nelle quali svanisce ogni riferimento antropomorfo per fare spazio a composizioni architettoniche di sapore classico, come in The Wall No. 2. Non mancano i media alternativi con i quali l’artista si cimenta lungo l’intero arco della sua vita, come nel caso di Cunard L-8-62, che ci mostrano la grande capacità di Marca-Relli di assorbire gli stimoli derivanti dalle esperienze del minimal e dell’Arte povera, attraverso composizioni che, pur non perdendo mai di vista l’armonia delle forme, si aprono ai concetti di ritmo e di materia tipici dei lavori di Donald Judd e di quelli dei grandi poveristi. Marca-Relli, espressionista astratto dall’impostazione europea, è non solo un “ponte” fra Roma e New York, ma soprattutto un maestro a cavallo di due mondi, l’Europa e gli Stati Uniti.