Created by Bulgarian designers Demo and Tono, Demobaza
was founded in 2008, this
futuristic deconstruction clothes and econstructed uniform, the collections are one off and limited edition.
They started from S/S12 collection, they always love to make clothes by theirhands, not ordinary construction, with no shape and patterns. Their base is the uniform, built from trashy and bad looking-made elements, the concrete, the forest and the socialistic spirit.
Demo concept of a fashion brand that I liked a lot, I like the minimalist design in line with their unique style.
The colors they use represent the new and cleansed earth, a post apocalyptic utopian mindset where the natural state is happiness.
Primary font is the style of the new, enhanced bio-tech world, and the secondary font depicts the past, the fake they left behind. Finally something new.
FALL - WINTER 2018/19
SPRING - SUMMER 2019
Thursday, December 20, 2018
Tuesday, December 18, 2018
VELVET BAGS
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Monday, December 17, 2018
Thursday, December 13, 2018
PRE-FALL 2019/20 #2
Prabal Gurung |
Oscar de la Renta |
Giorgio Armani |
Chloé |
Coach 1941 |
Emporio Armani |
MM6 Maison Margiela |
Peserico |
Red Valentino |
Proenza Schouler |
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Wednesday, December 12, 2018
FRANKO B -LOST BOYS - NONOSTANTEMARRAS
Inaugura oggi alle ore 19.00, negli spazi di Nonostante Marras, la mostra di Franko B, Lost boys e altre storie, a cura di Francesca Alfano Miglietti, aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2019.
Alla serata parteciperà l’artista.
In mostra Ragazzi perduti (2018), circa un centinaio di statuine in ceramica colorate di varie dimensioni e forme della serie Ongoing series of ceramic works, elaborati dall’artista, noto soprattutto per la sua attività di performer pioneristico.
Ancora una volta nella poetica dell’artista diventa centrale il corpo, come strumento per esplorare i temi dell’individualità , della politica, della resistenza, della sofferenza e soprattutto della vulnerabilità umana.
Come afferma la curatrice, “ognuna di queste piccole sculture di Franko è come un taglio del caos: un faccia a faccia che ci costringe a sentirci noi stessi fragili e custodi della fragilità di queste sue ultime sculture.”
La vita e il lavoro di Franko B si situano infatti tra isolamento e seduzione, benevolenza e confronto, sofferenza ed erotismo, punk e poesia, spaziando dal disegno all’illustrazione, dalla scultura al ricamo, all’atto performativo.
Franko B, nato a Milano nel 1960, si trasferisce a Londra nel 1979, e studia Belle Arti al Camberwell College of Arts dal 1986 al 1987, al Chelsea College of Art dal 1987 al 1990 e al Byam Shaw School of Art dal 1990 al 1991. Si integra sin da subito nella scena anarco-punk di Londra, esibendosi nei night club. Le sue opere sin dagli esordi suscitano interesse a livello internazionale, tanto da essere ospitate in numerose istituzioni in tutto il mondo, tra cui la Tate Modern, la Tate Britain, la Tate Liverpool, la ICA, il Palais des Beaux-Arts in Belgio, L’Ex Teresa a Città del Messico, il PAC di Milano, la RU ARTS di Mosca, e molte altre. Franko B è conosciuto per le sue lunghe e provocatorie performance, in cui si concentra sulla vulnerabilità dell’uomo attraverso lo spargimento del proprio sangue. Attraverso questa tecnica, ha più volte risposto a questioni come l’oppressione, il dogmatismo, l’abuso e l’esibizione di sé stessi.
Franko B, nato a Milano nel 1960, si trasferisce a Londra nel 1979, e studia Belle Arti al Camberwell College of Arts dal 1986 al 1987, al Chelsea College of Art dal 1987 al 1990 e al Byam Shaw School of Art dal 1990 al 1991. Si integra sin da subito nella scena anarco-punk di Londra, esibendosi nei night club. Le sue opere sin dagli esordi suscitano interesse a livello internazionale, tanto da essere ospitate in numerose istituzioni in tutto il mondo, tra cui la Tate Modern, la Tate Britain, la Tate Liverpool, la ICA, il Palais des Beaux-Arts in Belgio, L’Ex Teresa a Città del Messico, il PAC di Milano, la RU ARTS di Mosca, e molte altre. Franko B è conosciuto per le sue lunghe e provocatorie performance, in cui si concentra sulla vulnerabilità dell’uomo attraverso lo spargimento del proprio sangue. Attraverso questa tecnica, ha più volte risposto a questioni come l’oppressione, il dogmatismo, l’abuso e l’esibizione di sé stessi.
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