Wednesday, December 13, 2023

PIETRO TERZINI - (TRA)SH

KROMYA Art Gallery di Lugano presenta, dal 14 dicembre 2023 al 26 gennaio 2024(TRA)SH, la prima mostra in Svizzera di Pietro Terzini, a cura di Chiara Canali.

Pietro Terzini è un artista pop che declina le sue idee concettuali su diversi formati e supporti, dal quadro fine art all'opera digitale, dal DM (Direct Message, il messaggio diretto tra gli utenti dei social media) al meme (immagini, video o testi virali che si diffondono rapidamente nelle piattaforme online).
Il titolo della mostra, (TRA)SH, allude al medium espressivo utilizzato per realizzare lo sfondo delle opere, cioè i sacchetti, le scatole, i contenitori dei più grandi marchi internazionali di moda e design che, dopo essere diventati materiali di "scarto", "trash", "immondizia di lusso", vengono riattivati e trasformati in "arte" (TRA=ART), cioè oggetto di valore, attraverso una operazione dadaista di recupero, decostruzione e ricostruzione.
Pietro Terzini non riproduce pittoricamente il packaging con i loghi e le firme in bella vista, come accadeva per gli artisti della Pop Art degli anni Sessanta, ma preleva dalla strada gli involucri e li utilizza esattamente così come sono, accumulandoli e sovrapponendoli in collage di texture, perché i colori, le scritte, i segni e i simboli che esibiscono sono già di per sé elementi "pop", facilmente riconoscibili e memorizzabili per il pubblico.
Secondo l'autore, infatti, i brand di moda, ma anche quelli nell'ambito tecnologico o della consulenza, rappresentano oggi le nuove religioni, pervasive e presenti con i loro loghi, che, amplificate dal sistema pubblicitario e dei social media, dominano la nostra cultura popolare.
Immortalare i brand vuol dire, dunque, evidenziare lo Zeitgeist, lo spirito del tempo degli anni Duemila, un tempo dominato dal consumismo, dalla globalizzazione e dall'iper-connessione.
L'immaginario dei brand diventa, per Pietro Terzini, la tela su cui intervenire attraverso il proprio carattere unico e personale, il propriotone of voice. Ogni scritta, ogni frase ideata dall'artista agisce in un rapporto di esaltazione, ironia, paradosso rispetto a quella che è l'identità del marchio con cui si relaziona.
Sono giochi di parole dipinti in acrilico su packaging che, fotografati e divulgati attraverso l'agorà digitale dei social network, diventano l'elemento tipico dei meme e vivono una propria vita indipendente su Internet. Si tratta, dunque, di opere d'arte dalla doppia valenza: fisica e digitale, materiale e virale.
Grazie alla loro capacità di sintetizzare pensieri, concetti ed emozioni, i meme sono diventati oggi una delle forme di comunicazione più popolari del nostro secolo. I meme di Pietro Terzini sono in grado di creare appartenenza, soprattutto rispetto ai gruppi dei Millennials e della Generazione Z, facendo riferimento a contenuti comuni e condivisi che stimolano la partecipazione sociale. Per l'artista si tratta di una vera e propria "arte popolare e democratica", destinata a tutti coloro che la comprendono e la diffondono in un ciclo infinito.
In mostra presso KROMYA Art Gallery, circa trenta opere tra soggetti nuovi e già conosciuti, come la nota scritta in acrilico sui sacchetti à pois Louis Vuitton: The Best Things Are Not Things (Le cose migliori non sono cose) oppure l'opera cult sulle shoppers arancio Hermès: Love didn't meet her at her best / it met her in Her mèss (L'amore non l'ha incontrata al suo meglio / l'ha incontrata nel suo caos - in Hermès), nata nel 2019 da una foto scattata all'ingresso del cantiere del negozio in via Monte Napoleone a cui Terzini aggiunse la scritta con Photoshop.







Wednesday, December 6, 2023

MODA SOSTENIBILE: I FILATI PREGIATI E RIGENERATI DI LANAIOLI

Sono 17 milioni le tonnellate di tessuti prodotte ogni anno nel mondo. La sovrapproduzione nel tessile genera rifiuti, consuma risorse e produce emissioni. Ogni anno nel nostro continente 14 milioni di tonnellate di abiti realizzati con tessuti di scarsa qualità finiscono in discarica, per cui solo una bassissima percentuale può essere riciclata, questa è la devastante conseguenza del fast fashion. 
In media, ogni cittadino butta via 11 kg di vestiti, scarpe e altri prodotti in tessuto. 
La competizione nell’industria fast fashion è sempre più agguerrita e i nuovi colossi cinesi, grazie alla loro offerta di capi di tendenza a prezzi super competitivi, stanno rivoluzionando l'esperienza dello shopping online. Eppure, la moda fast è sempre più costretta a fare i conti con nuove consapevolezze legate alla sostenibilità ambientale e alla giustizia sociale. 
Diventa fondamentale oggi tener condo dell’importanza delle lavorazioni artigianali e del rispetto per l'ambiente. 
Lanaioli è un marchio di maglieria di lusso che si dedica alla produzione di capi di alta qualità, realizzati esclusivamente con filati pregiati come il cashmere, la lana merino e la seta.
 La filosofia dell’azienda è quella di produrre capi di maglieria artigianale made in Italy, avvalendosi solo di artigiani italiani. Questo consente di recuperare e valorizzare antichi mestieri e garantire una filiera corta e sostenibile.
Lanaioli seleziona i filati dei propri capi esclusivamente presso lanifici italiani e  realizza a partire da materie prime di alta qualità, le proprie produzioni interamente in Italia. L’attenzione alle tecnologie della rigenerazione delle materie prime utilizzate per i prodotti e l’avvio della ricerca di filati a km0 sono i temi con cui Lanaioli cerca di distinguersi sul mercato. Questi temi segnano la via verso una produzione sempre più sostenibile ed eco compatibile.  
Al fine di contribuire a rendere ancora più sostenibile la propria produzione. Lanaioli realizza i propri capi anche con filati rigenerati. Le produzioni di maglieria in Cashmere Rigenerato consentono di ridurre il consumo di materie prime e il consumo di carburanti per i trasporti. La riduzione dei consumi si traduce anche in un abbattimento dei costi generali, che rende così anche accessibile il Cashmere ad un pubblico di consumatori più ampio. 

Nel mondo della produzione di massa e del livellamento degli standard produttivi il progetto Lanaioli  mette al centro la capacità tecnica, dell'artigiano, prediligendo la cura ai dettagli che solo questo tipo di produzione  può dare, rispetto ai grandi volumi delle macchine industriali. 

Ma la caratteristica del marchio Lanaioli non non si focalizza solo sulla sostenibilità. La maglia calata, che è la tecnica che maggiormente utilizzano gli artigiani Lanaioli per le produzioni di particolare pregio come i maglioni 100% cashmere, ha molti vantaggi perché il capo risulta più armonioso e funzionale, le cuciture sono più pulite e precise e non si producono sprechi di materiale. ma soprattutto rende il prodotto più raffinato e adatto ad un target che preferisce un'eleganza  "Quiet Luxury"  a brand  più "gridati e visibili". 

L.eleganza e la semplicità richiede materiali pregiati, tagli impeccabili, dettagli curati , dove l'enfasi cade sul fatto che questi capi siano "per sempre" e come tali entrano nella narrazione della sostenibilità. Lanaioli aderisce pienamente a questa filosofia.










Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...