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Friday, May 27, 2022

SALVATORE EMBLEMA AL REAL BOSCO DI CAPODIMONTE

Mentre tutti i pesci imparavano a nuotare dentro il buio dei loro stessi corpi, io ammaestravo il mare dell’ombra per poi navigare - dietro consiglio di piccole luci - il ventre trasparente del cielo ingannato dalle ore più oblique. Ma era solo la terra degli occhi miei e mi tiranneggiava ancora a giorni alterni, un ruvido sole di pietra gialla (Salvatore Emblema - Agenda, 1988) 
 Dal 26 maggio al 30 ottobre 2022, presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte, si terrà la più ampia personale in un museo pubblico dedicata all’artista Salvatore Emblema, dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2006. Il progetto espositivo si articola in un percorso diffuso tra gli spazi interni del Museo e quelli esterni del Real Bosco, per approfondire quel processo di riappropriazione e sublimazione dell’elemento naturale e paesaggistico che ha caratterizzato gran parte dell’attività di Emblema tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80. 
La mostra si inserisce nel filone di mostre monografiche dedicate al rapporto di alcuni artisti con la città di Napoli: Pablo Picasso, Caravaggio, Vincenzo Gemito, Luca Giordano, Santiago Calatrava. 
Salvatore Emblema (Terzigno, 1929 - 2006) nato alle pendici del Vesuvio, ha saputo coniugare lo scenario delle sue origini con il linguaggio astratto di matrice americana. Conosciuto per l'uso di materiali comuni, come la juta con cui ha composto i grandi dipinti segnati da figure geometriche, in mostra sono presentate anche opere meno note, tra cui alcune installazioni ambientali, indagini sul rapporto tra opera e ambiente, azione e contesto. Al successo che ha connotato gli anni ‘50 fino all’inizio degli anni ’80, è seguito un periodo di incomprensione da parte del pubblico. Per questo Capodimonte ha voluto fortemente dedicare a Salvatore Emblema un’ampia mostra, diffusa tra secondo e terzo piano del Museo, Cellaio e Real Bosco, ripercorrendo le fasi della sua ricerca, sia in senso cronologico che tematico. Per la prima volta è anche esposta, nella sala “Incontri sensibili”, l’installazione Scatole Trasparenti (1969-74), desunta da uno studio dell’artista.

Senza Titolo, 1985 
Terre colorate e carbone su tela di juta

Senza Titolo- Autoritratto, 1967
Terre colorate cenere e graffi su tela di juta



Cellaio

Giostra

Installazione cortile museo

Rami blu (dettaglio)

Scatole trasparenti

Senza Titolo -Terraemotus, 1984
Terre colorate e carbone su tela di juta


Thursday, December 5, 2019

SANTIAGO CALATRAVA - NELLA LUCE DI NAPOLI

Napoli - Quattrocento opere – sculture, disegni, maquette - di una fra le menti creative più brillanti dei nostri giorni: arriva a Napoli, nel Museo e Real Bosco di Capodimonte, la mostra di Santiago Calatrava, architetto, ingegnere, pittore, scultore, disegnatore, artista a tutto tondo. Spirito inquieto alla continua ricerca di un equilibrio tra volume e luce, i due elementi essenziali del suo concetto di architettura (“un gioco armonioso di equilibrio dei volumi sotto la luce” nella definizione di Auguste Rodin nel suo libro Les Cathédrales de France, 1914).
La mostra a Capodimonte, divisa tra il secondo piano del Museo e l'edificio del Cellaio nel Real Bosco, sottolinea già nel titolo questo elemento: Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli (dal 6 dicembre 2019 al 10 maggio 2020), ma anche l'amore dell'artista per la città, culla e porto del Mediterraneo, crocevia di culture e civiltà differenti.
La mostra Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli offre una riflessione senza precedenti sui suoi 40 anni di carriera, svela la sua ricca produzione artistica attraverso una prospettiva e una chiave di lettura completamente nuova: la luce, componente fondamentale di ogni sua grande architettura. E proprio un innovativo progetto di lighting design renderà possibile una nuova narrazione di tutte le sfaccettature del suo lavoro esplorando nel dettaglio il suo audace uso dei materiali e dei colori, valorizzando le sue forme scultoree, approfondendo la ricerca pittorica e la produzione ceramica.

6 dicembre 2019-10 maggio 2020)
Museo e Real Bosco di Capodimonte














Wednesday, June 28, 2017

JAN FABRE A NAPOLI

Jan Fabre artista poliedrico, performer, drammaturgo, regista, coreografo, disegnatore, scultore...in tutte queste vesti è a Napoli in una serie di mostre e performance.
 Fabre intraprende un percorso di ricerca interdisciplinare, dedicato all'esplorazione delle modalità espressive più idonee per raggiungere, attraverso tecniche, materiali e linguaggi sempre in evoluzione e mutamento, il dominio del corpo umano e delle sue manifestazioni.
- Lunedi 26 giugno presso lo Studio Trisorio è stata inaugurata la sua personale "My Only Nation is Imagination" a cura di Melania Rossi. In mostra sculture e disegni frutto della sua ricerca sul rapporto tra arte e scienza. Questa mostra raccoglie un nucleo di opere che indagano la natura del cervello, definito dall'artista "la parte più sexy del corpo umano".
-Giovedi 29 giugno invece, sul terrazzo del museo MADRE sarà inaugurata l'opera iconica dell'artista belga Jan Fabre (Anversa, 1958) L’uomo che misura le nuvole (versione americana, 18 anni in più) 1998 – 2016 a cura di Laura Trisorio, Melania Rossi e Andrea Viliani. L'opera, visibile fino al 19 dicembre 2017, è un inno alla capacità di continuare a sognare, di trascendere il tempo e lo spazio attraverso l’immaginazione ed è ispirata dall'affermazione che l'ornitologo Robert Stroud pronunciò nel momento della liberazione dalla prigione di Alcatraz, quando dichiarò, appunto, che si sarebbe d'ora in poi dedicato a “misurare le nuvole”. Esprimendo la sensazione di pianificare l'impossibile (appunto il tentativo di misurare un'entità mutevole e incostante come le nuvole), Fabre riflette su se stesso e sullo statuto della ricerca dell'artista, assimilata alla pretesa dello scienziato di travalicare il limite umano della conoscenza. Come artista e ricercatore, Fabre tenta costantemente, in effetti, di misurare le nuvole, ammettendo e dichiarando con la sua opera che la tensione verso il sapere ha limiti invalicabili che, però, è possibile accostare e affrontare attraverso la sperimentazione.
-Sabato 1 luglio, alle ore 11:30, al Museo e Real Bosco di Capodimonte si inaugura la mostra Jan Fabre. Naturalia e Mirabilia nell'ambito del ciclo Incontri sensibili, a cura di Sylvain Bellenger e Laura Trisorio: l'artista presenterà due opere realizzate interamente con gusci di scarabei, elemento distintivo e ricorrente della sua ricerca, ambientati in una Wunderkammer in dialogo con alcune rarità, tra naturalia (madrepore, rami di corallo, uova di struzzo, rostri di pesce sega, uova di struzzo) e mirabilia (oggetti d'arte realizzati in cristallo di rocca, bronzo, avorio, ambra, noci di cocco, corno di rinoceronte, corno di cervo, nonché manufatti provenienti da terre di esplorazione) accomunati dalla capacità di destare stupore generalmente per l’origine misteriosa, la tecnica o il materiale di realizzazione, collezionate dai Farnese tra il Cinquecento e il Seicento.
Fabre presenta due lavori: Spanish Sword (Knight of modesty) – Spada spagnola (Cavaliere di umiltà) – è una spada in acciaio ricoperta di corazze naturali e iridescenti di scarabeo che evoca l’investitura cavalleresca, le armature cinquecentesche e la battaglia per l’arte che Jan Fabre ha intrapreso sin dal 2004 con il film Lancelot, una crociata in difesa della fantasia e dell’immaginazione come forme di conoscenza. Railway Tracks to Death - Binari verso la Morte - appartiene alla serie Tribute to Hieronymus Bosch in Congo, realizzata dall’artista per indagare la controversa storia coloniale del Belgio. La superficie dell’opera, dall’aspetto prezioso, mutevole e cangiante, è ottenuta con una tecnica da sapiente mosaicista, montando insieme migliaia di ali di scarabeo di colori differenti su legno. Essi compongono una strana versione dello stemma delle ferrovie del Congo belga, al cui centro si riconoscono figurine zoomorfe ricorrenti nel linguaggio del maestro fiammingo Bosch, noto per il suo immaginario surreale e mostruoso.
- Infine, sabato 1 (ore 20:30) e domenica 2 luglio (ore 19:00), Fabre presenterà in anteprima mondiale la sua nuova produzione teatrale Belgian Rules/Belgium Rules al Teatro Politeama di Napoli, nell’ambito del Napoli Teatro Festival. Jan Fabre con Belgian Rules fa un omaggio alla terra madre. Dopo aver realizzato istallazioni e performance che celebrano l’universo animale e le pulsioni umane che di quel mondo sono partecipi e avversarie allo stesso tempo, il regista belga, celebra il volto complesso del suo “pazzo paese”. Il Belgio è  un minuscolo territorio in cui convivono tre regioni e si parlano tre diverse lingue. Ma è anche uno stato instabile che i vicini usano come palcoscenico di guerra. I suoi abitanti sono schiacciati da burocrazia e formalità, ma sono anche dei sovversivi. La parola razionale non riesce a rappresentarne tutte le sfaccettature e per farlo, Fabre usa il linguaggio più adatto ad afferrare quello che definisce il suo “viscido paese”, cioè la lingua immaginifica del teatro.
Jan Fabre L'uomo che misura le nuvole (versione americana, 18 anni in più) 1998 - 2016 Veduta dell'allestimento, Madre · Museo d'arte contemporanea Donnaregina, Napoli, 2017 Collezione privata Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli Foto © Amedeo Benestante


Top: The brains of my mother and my father, 2006
Down: Brain legs, 2010

Top: 1-My only nation is imagination, 2014; 2- The brain of god (according to Thierry), 2014; 3-Laughter and bread mirror, 2014
Down: 1-Brain of an atheist, 2014; 2- The sweet and satisfied brain of the lab-monkey, 2014; 3- Brain with Star, 2012

Left: My brain as a religion, 2008 - Right: Jumping brain-legs, 2009

Spanish Sword (Knight of modesty), 2016
Jewel scarab wing-cases, steel 20,5 x 119 x 10,2 cm Copyright: Angelos bvba Photo: Pat Verbruggen
Belgian Rules/Belgium Rules 


Saturday, November 24, 2012

MAGAZZINI MELE

Marcello Dudovich 

Marcello Dudovich 1907
Leonetto Cappiello 1904

Leonetto Cappiello 1907
Domani, domenica 25 novembre, si inaugura al museo di Capodimonte a Napoli, la mostra dei manifesti pubblicitari dei "Grandi magazzini Mele" attivi a Napoli tra la fine dell''800 e i primi del '900.
I manifesti sono l'espressione del gusto liberty della Belle Epoque.
Il sodalizio tra i fratelli Mele e le officine grafiche Ricordi ha portato alla creazione di cartelloni pubblicitari che sono opere di grande valore pittorico.
Se siete a Napoli fateci un salto!
Tomorrow, sunday Nov. 25, exhibition opening of advertising posters of "Mele department stores" active in Naples between the end of XIX century and early of  XX century.
The posters are the expression of art nouveau style of  Belle Epoque.
The partnership between Mele brothers and Ricordi graphic led to the creation of advertising posters that became pieces of pictorial value.
If you are in Naples..take a look!
1898


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