Wednesday, June 18, 2025

MAX MARA RESORT ALLA REGGIA DI CASERTA

Lo scorso 17 giugno 2025, Max Mara ha presentato la collezione Resort 2026, battezzata Venere Vesuviana, nella spettacolare cornice della Reggia di Caserta
 Scegliendo lo scenografico Scalone Reale e il Cannocchiale, l’evento ha trasformato le sale e le architetture vanvitelliane in un prolungamento naturale della passerella . 
 La collezione si ispira all’Italia degli anni Cinquanta, in particolare alla rinascita del dopoguerra. Modellata sulle figure femminili dei film neorealisti – da Sophia Loren a Silvana Mangano – la narrazione visiva riflette una donna autonoma, forte, autentica .

Max Mara Resort 2026 alla Reggia di Caserta è stata molto più di una semplice sfilata: un’arena scenografica, un manifesto di eleganza e potere femminile, una celebrazione della tradizione italiana e del patrimonio culturale. Una serata in cui moda, cinema, arte e star hanno scritto un nuovo capitolo nel Grand Tour del made in Italy contemporaneo.

Ian Griffiths, direttore creativo, ha definito questa estetica come un “femminismo pragmatico”, legato a una nuova idea di potere femminile . Non mancano richiami specifici a film come Riso Amaro e L’Oro di Napoli, nonché alla fotografia iconica American Girl in Italy (1951) di Ruth Orkin . 
 Tra le novità, spicca la collaborazione con la sartoria napoletana Cuomo e la storica cravatteria E. Marinella, grazie alla quale tessuti e motivi tratti dalle cravatte del 1951 sono stati reinterpretati su capi come pyjamas in seta e foulard . Pantaloncini arrotolati, blazer destrutturati, gonne ampie con tasche, guêpière su giacche maschili e abiti strapless con cristalli riflettono un equilibrio tra struttura e morbidezza .
 L’evento ha attirato star internazionali come Sharon Stone, Gwyneth Paltrow, Laetitia Casta, Hayley Atwell, Joey King, Pilar Fogliati e Sveva Alviti, rendendo la serata un autentico momento glamour . 
 La scelta della Reggia di Caserta sottolinea un legame profondo tra moda e patrimonio culturale. Ospitando lo show in un sito Unesco, Max Mara ha scelto di elevare la narrazione visiva della collezione con l’arte barocca e l’architettura neoclassica . 
 La collezione include reinterpretazioni della capiente Whitney Bag, declinata in quattro nuove versioni, e cinque foulard in seta stampata, disponibili alla vendita dal 18 giugno in modalità See Now, Buy Now . Questo show italiano conferma la vocazione internazionale di Max Mara, dopo tappe nelle capitali europee come Berlino, Praga e Lisbona. Si vuole così confermare l’impegno verso il made in Italy come veicolo della cultura e l’identità del brand .
 Max Mara Resort 2026 alla Reggia di Caserta è stata molto più di una semplice sfilata: un’arena scenografica, un manifesto di eleganza e potere femminile, una celebrazione della tradizione italiana e del patrimonio culturale. Una serata in cui moda, cinema, arte e star hanno scritto un nuovo capitolo nel Grand Tour del made in Italy contemporaneo.





Monday, June 9, 2025

Wangechi Mutu - Poemi della terra nera

  Roma- Dal 10 giugno al 14 settembre 2025, la Galleria Borghese ospita, per la prima volta nella residenza del Cardinal Scipione, una mostra dell'artista keniota e americana Wangechi Mutu, dal titolo Poemi della terra nera, a cura di Cloé Perrone. Il progetto, che muove anch’esso, come la mostra recentemente conclusa sul poeta barocco Giovan Battista Marino, dall’interesse del museo nei confronti della poesia, è concepito come un intervento site-specific che si sviluppa nelle sale interne del museo, sulla facciata e nei Giardini Segreti, sfida la tradizione classica, attraversando sospensioni, forme frammentate e nuove mitologie immaginate, e crea un dialogo multistrato tra il linguaggio contemporaneo dell'artista e l’autorità antica.

Il titolo evoca il profondo significato della pratica duplice di Mutuintrecciata tra poesia e mitologie, ma profondamente ancorata ai contesti sociali e materiali contemporanei. La "terra nera", ricca e malleabile sotto la pioggia, quasi come argilla, appare in molteplici geografie, inclusi i Giardini Segreti della Galleria Borghese, che offrono un punto di risonanza con l'immaginario dell'artista. Da questa terra, le sculture sembrano emergere, come modellate da una forza primordiale, dando vita a storie, miti, ricordi e poesie. La metafora sottolinea la forza generativa e trasformativa del suo lavoro: radicato nella materialità ma aperto a molteplici interpretazioni future.

 L'intervento di Wangechi Mutu introduce un vocabolario inedito nell'architettura storica e simbolica della Galleria Borghese. Attraverso la scultura, l'installazione e l'immagine in movimento, l'artista propone un approccio innovativo allo spazio museale, che sfida la gerarchia, la permanenza e il significato fisso. Le sue opere interrogano il peso visivo e l'autorità della collezione, adottando strategie di sospensione, fluidità e frammentazione. In tal modo il museo non si presenta come un semplice contenitore statico di oggetti, ma come un organismo vivo, in continua trasformazione, plasmato dalla perdita, dall'adattamento e dalla riconfigurazione.








Monday, June 2, 2025

NINO BERTOLETTI- GALLERIA D'ARTE MODERNA

Roma- Pittore e illustratore ma anche collezionista, mercante d’arte e giornalista in dialogo con l’avanguardia e i neoclassici, amico di artisti come Giorgio de Chirico, Cipriano Efisio Oppo e Fausto Pirandello ma anche di letterati come Luigi Pirandello e Massimo Bontempelli e in contatto con critici come Roberto Longhi e Lionello Venturi, Nino Bertoletti (Umberto Natale Bertoletti, Roma, 1889-1971) è stato un artista di straordinaria poliedricità, il cui profilo non può essere ridotto alla sola figura del pittore. A questa figura straordinaria di intellettuale, a più di trent’anni dall’ultima mostra dedicata al suo lavoro, fino al 14 settembre 2025, la Galleria d’Arte Moderna di Roma dedica la retrospettiva Nino Bertoletti. 1889-1971, a cura di Pier Paolo Pancotto, che ne affronta la complessità artistica e intellettuale.

 

Con la mostra Nino Bertoletti. 1889-1971 la Galleria d’Arte Moderna di Roma restituisce visibilità a un artista la cui poliedricità intellettuale costituisce il tratto distintivo del suo operato. Con un percorso che racconta l’impegno in campo pittorico, grafico, architettonico, giornalistico e pubblico, la mostra fotografa un interprete originale e rappresentativo della stagione precedente il secondo conflitto mondiale, quando multiformità d’ingegno e varietà d’azione erano una nota di merito.

I capricci di fata luna

Interno, 1955-1960

La famiglia circa 1930



Ritratto della contessa Posse,1915

Ritratto di Pasquarosa,1930


 

Da Martedì 3 giugno

 

Galleria d’Arte Moderna

Via Francesco Crispi 24, Roma

 

Thursday, May 29, 2025

Geometrica di Sadr Botein

Ieri, mercoledi 28 maggio, allo Spazio 59, Via della Penna 59 (di fronte all’hotel Locarno) a Roma, si è tenuto un Cocktail party per presentare la nuova collezione Geometrica di Sadr Botein, brand di nicchia di bijoux made in Italy dal design contemporaneo, realizzati a mano e ispirati all’ Art Déco.
Apro una parentesi sull’Art Deco, stile del  secolo scorso per il quale vado letteralmente in visibilio.L'Art Deco Ã¨ stato un fenomeno del gusto che interessò sostanzialmente il periodo fra il 1919 e il 1930 in Europa ed  Ã¨ caratterizzata dall'uso di materiali come l'alluminio, l' acciaio inossidabile, lacca, legno intarsiato, pelle di squalo o di zebra. L'uso massiccio di forme a zigzag o a scacchi, e curve vaste (diverse da quelle sinuose dell' Art Nouveau), motivi a 'V' e a raggi solari.  L'Art déco fu uno stile sintetico, e al tempo stesso volumetricamente, aerodinamico, turgido e opulento, probabilmente in reazione all'austerità imposta dagli anni della prima guerra mondiale e della conseguente crisi economica.
Il brand Sadr Botein ha saputo coniugare quelle forme attualizzandole con materiali come il plexiglas trattato alla maniera di un cristallo contemporaneo, trasformando questo materiale industriale in oggetti preziosi.
Dopo il grande successo in America e in Giappone, Sadr Botein, per la prima volta è a Roma, in mostra gioielli/scultura dalle forme eleganti e austere.
Sadr Botein, prosegue la sua ricerca stilistica nell’Art Déco attraverso stimoli visivi per declinare il cristallo acrilico, materiale simbolo del marchio, in nuove creazioni uniche all’insegna del design. Grazie alla sua plasticità, alla sua leggerezza e resistenza e soprattutto alla sua trasparenza cristallina, che può essere modellata e colorata realizzando una vasta gamma di effetti visivi, la materia prima permette di dare libero sfogo alla creatività. 
La collezione 2025 si accentua con la linea Geometrica, dove forme come rettangoli e quadrati, vengono sapientemente fuse per creare collane e bracciali rigidi che sottolineano una sofisticata eleganza grazie alla linearità delle forme e ad insoliti accostamenti cromatici. Soli, lune e stelle diventano ciondoli per collane, importanti orecchini o choker di design destinati a essere il mai-più-senza dell’anno.  Cristalli, applicati in maniera irregolare sulla superficie dei bijoux, creano intriganti giochi di luce impreziosendone ulteriormente l’opulenza. L’iconica linea Viper viene affiancata dalla nuova linea Easy Viper, dove la maestosità e la sinuosità delle spire del serpente acquisiscono un’allure minimale ed essenziale, con delicate sovrapposizioni materiche. Gioielli ricercati di alta qualità, lavorati a mano in ogni fase produttiva, dal taglio laser, alla termoformatura fino alla lucidatura, in un connubio vincente di estetica, funzionalità e durata.











Wednesday, May 28, 2025

MACTE | Premio Termoli: 64° edizione

 Il MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli

presenta

 

Premio Termoli

64° edizione

a cura di Caterina Riva

Nato nel 1955 come premio annuale per l’Arte Contemporanea, nel 1960 il Premio Termoli diventa una ricognizione sulla ricerca artistica italiana, cui hanno collaborato, nelle oltre sessanta edizioni svolte, nomi illustri della critica d’arte tra cui Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Filiberto Menna, Carla Subrizi. Grazie al premio acquisto, negli anni il Premio ha dato vita a una collezione di opere capaci di rappresentare il lungo percorso di ricerca e sperimentazione dell’arte italiana dal 1955 a oggi.

 

Il Premio, gestito dalla Fondazione MACTE dal 2020, si articola nelle sezioni Arti Visive e Architettura e Design, il Premio presenta dal 30 maggio al 20 settembre 2025 una mostra con le opere di 12 artisti contemporanei e gli esiti della call internazionale del Progetto di Rebranding della città di Termoli.

 

La 64° edizione del Premio Termoli, curata dalla direttrice del MACTE Caterina Riva, presenta le opere multiformi di Mario Airò, Monia Ben Hamouda, Lucia Cristiani, Luca De Angelis, Binta Diaw, Adji Dieye, Roberto Fassone, Aldo Giannotti, Elisa Giardina Papa, Allison Grimaldi Donahue, Paolo Icaro e Jiajia Zhang, artiste e artisti scelti dal comitato curatoriale composto da Simone Ciglia, Gioia Dal Molin, Rossella Farinotti ed Emanuele Guidi.

 

Dal video alla pittura, dall’installazione alla fotografia, dalla scultura alla performance, il 64° Premio Termoli si apre a formati diversi diventando un osservatorio privilegiato sulle pratiche dell’arte contemporanea e offrendo punti di vista e prospettive molteplici che portano fuori dall’Italia o ad osservare l’Italia da fuori, come spesso capita ad artisti e curatori che lavorano tra nazioni e città diverse.

La mostra presenta il lavoro di artisti scelti senza limiti di età o prescrizioni sul tipo di opera presentata, e vuole essere un dialogo attivo tra generazioni artistiche diverse e con il pubblico, che potrà dare la propria preferenza per l’assegnazione del Premio, votando l’opera preferita che riceverà una menzione speciale. Come sempre, l’opera vincitrice della 64° edizione del Premio Termoli sarà poi acquisita nella collezione del MACTE Museo d’Arte Contemporanea di Termoli.

La nuova edizione dello storico Premio Termoli permette di incrementare una collezione che rappresenta un caso forse unico in Italia per la documentazione di un ambito di ricerca che va dal post-informale all’astrattismo, dalla nuova figurazione all’arte cinetica e programmata. Accanto ai lavori di Carla Accardi, Franco Angeli, Antonio Calderara, Dadamaino, Mirella Bentivoglio, Tano Festa, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Mario Schifano, Giulio Turcato e Giuseppe Uncini, solo per citarne alcuni, l’opera vincitrice del 64 Premio Termoli continuerà ad alimentare l’inclusione di nuovi linguaggi dell’arte contemporanea, e portare nel Basso Molise artisti e progetti di interesse internazionale.

30 maggio – 20 settembre 2025



Tuesday, May 13, 2025

LA MODA NON È UN MESTIERE PER CUORI SOLITARI

 Mercoledì 14 maggio 2025, alle ore 18.00

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

LA MODA NON È UN MESTIERE PER CUORI SOLITARI
di Patrizia Sardo Marras
(Bompiani, 2025)

 

Introduce: Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Milano 

Dialoga con l’autrice: Geppi Cucciari, conduttrice e attrice

 

Palazzo Reale
Milano, piazza del Duomo 14

Con la sua voce allegra e irriverente, Patrizia Marras ripercorre per noi il viaggio di due ragazzi partiti da un negozio di stoffe nel centro di Alghero e arrivati sotto i riflettori delle passerelle di Parigi e New York grazie alla fedeltà alle radici unita a un’ardita visionarietà. Ma soprattutto grazie a un amore di coppia che si allarga a una grande famiglia e diventa il laboratorio alchemico dove nascono collezioni di moda piene di poesia: perché, parola di Patrizia Marras, la moda non è un mestiere per cuori solitari.



Friday, May 2, 2025

Street Levels Gallery presenta la prima mostra personale di Guerrilla Spam

 “Di mondi lontanissimi, delle perdute pitture di Pontormo, del cosmo amazzonico e del serpente arcobaleno, di segni rupestri ma anche delle mani di Gargas, di arcaici simboli europei o africani e aborigeni, di spirali, croci e filetti, di omini a U, di sirene, cariatidi e canopi, del tuffatore e certamente del giovane che pesca sul kylix di Ambrosios”

in breve “Di mondi lontanissimi, delle perdute pitture di Pontormo e altro ancora”

mostra personale di Guerrilla Spam

a cura di Street Levels Gallery

Street Levels Gallery presenta

la prima mostra personale di Guerrilla Spam

 

Un viaggio immersivo nella loro ricerca artistica a quindici anni dall’esordio a Firenze.

Il progetto espositivo ha inizio con le perdute pitture di Pontormo nella Basilica di San Lorenzo per indagare e rappresentare culture e mondi lontanissimi.

In mostra trenta opere inedite, bozzetti e una installazione

dal 3 maggio all’8 giugno a Firenze. 

Negli spazi espositivi della galleria, in via Melegnano 4r a Firenze. La mostra, dal titolo enciclopedico tutto da esplorare, “Di mondi lontanissimi, delle perdute pitture di Pontormo, del cosmo amazzonico e del serpente arcobaleno, di segni rupestri ma anche delle mani di Gargas, di arcaici simboli europei, africani o aborigeni, di spirali, croci e filetti, di omini a U, di sirene, cariatidi e canopi, del tuffatore e certamente del giovane che pesca sul kylix di Ambrosios”, propone oltre trenta opere inedite, tra cui tavole dipinte, bozzetti, installazioni, disegni e incisioni.

 

L’esposizione è un’occasione unica per ripercorrere le ricerche e gli studi che il collettivo, nato a Firenze nel 2010 e oggi parte integrante della scena artistica torinese e internazionale, ha proposto al pubblico in questi quindici anni di intensa e variegata attività. Il progetto nasce nel 2015 con lo studio del perduto ciclo di affreschi realizzato dal pittore Jacopo Carrucci, detto il Pontormo, nel coro nella Basilica fiorentina di San Lorenzo intorno al 1530. Un’opera di cui oggi non abbiamo tracce visibili, ma che sappiamo essere stata piuttosto controversa, come dimostrano le parole del pittore e storico Giorgio Vasari: “cose così strane e difficili” e “fuori di ogni regola”.

 

Anni di ricerca, studi, stimoli e riflessioni si concretizzano oggi in un’esposizione poliedrica che, partendo dalla maniera del pittore cinquecentesco, si apre verso “mondi lontanissimi”, per raccontare simboli e iconografie di epoche e culture diverse, lontane per tempo e spazio. Il pittore è l’intro di una ricerca, il punto di partenza per un viaggio immaginario tra Oriente e Occidente.

 

Il progetto espositivo “Di mondi lontanissimi, delle perdute pitture di Pontormo e altro ancora” si sviluppa seguendo tre aree tematiche: ombra, luce e colore, corrispondenti a uno stato iniziale, un cambiamento e una fase finale. Questa suddivisione prende forma nel percorso espositivo attraverso tre cicli: il ciclo di opere nere (fase dell’ombra-stato iniziale), il ciclo di opere bianche (transizione della luce-cambiamento), e il ciclo di opere a colori (fase finale).

 

Sottilissimo e raffinato il passaggio tra una fase e l’altra che avviene grazie a una reiterata interazione, così le opere nere contengono una parte bianca e quelle bianche una parte di colore, a sottolineare il procedere continuativo e consequenziale. Lo stile pittorico è quello tipico della produzione artistica di Guerrilla Spam, con uno spiccato simbolismo, molteplici figure stilizzate e segni incisivi che si stagliano su ampie campiture.

 

Visitando la mostra lo spettatore intraprende un percorso fisico, nelle sale, e conoscitivo fatto di riferimenti e citazioni di vario genere: letterarie, filosofiche e musicali, in cui alla parola è riconosciuto uno spazio e una valenza imprescindibile. Le opere appaiono come un connubio di immagini e testo, in cui il titolo è parte stessa dell’opera perché la completa e la introduce allo spettatore contestualizzandola e svelandone ragionamenti e riflessioni nascoste.

 

La mostra si apre con “Il marinaio Sinbad ascolta la storia”, l’incipit di un racconto, e si conclude con l’opera più piccola, appena 10x20 cm, di “In Oriente il Gran Khan gli dirà che la freccia è diversa dall'arco, e che il bersaglio si muove continuamente”, tratto dalla canzone Marco Polo del cantautore Flavio Giurato. Un finale aperto che, come nelle parole che chiudono la canzone, ci pone davanti alla vastità del mare, orizzonte di mondi lontanissimi.

 

“La mostra personale di Guerrilla Spam- sottolinea Sofia Bonacchi, CEO Street Levels Gallery- inaugura un nuovo ciclo espositivo nel nuovo spazio di Street Levels Gallery e sancisce la capacità di questa realtà espositiva nel restituire al pubblico le molteplici, spesso contraddittorie, sfaccettature dell’arte urbana. Un’adesione autentica a un movimento che, nel panorama culturale italiano, continua troppo spesso a essere frainteso, strumentalizzato o relegato ai margini. Con questa mostra Street Levels Gallery ribadisce una sua precisa postura culturale: non assecondare l’arte che consola, ma sostenere quella che interroga, che disarma, che apre varchi. Un’arte che non si accontenta di essere superficie, ma che si fa atto, resistenza, trasformazione”.


Street Levels Gallery, via Melegnano 4-4R, Firenze

 3 maggio – 8 giugno 2025






Wednesday, April 30, 2025

CHANEL CRUISE 2025/26 SUL LAGO DI COMO

La sfilata Chanel Cruise 2025/26 sul Lago di Como, tenutasi presso la leggendaria Villa d’Este, ha rappresentato un omaggio cinematografico al glamour easy-luxury italiano, intrecciando la raffinata eredità di Mademoiselle con lo charme del passato hollywoodiano . 
 La cornice lacustre non è stata una semplice scenografia: specchi d’acqua, giardini mediterranei e architettura rinascimentale hanno conferito un’aura di “lake chic”—una versione sofisticata e relax del “beach chic” che Coco Chanel ha amato. 
 Un teaser firmato Sofia Coppola ha preceduto l’evento, confermando il tono “cinematografico” del progetto . 
 Palette e materiali: tonalità pastello (pesca, lillà, giallo burro) e materiali leggeri come taffetà, tweed scintillante e raffia, evocano la dolce vita tra piscina e terrazzamenti. Motivi floreali e marini: stampe di magnolia, glicine, camelia e oleandro – ispirate ai giardini della villa – dialogano con righe nautiche reinterpretate in paillettes. 
Tagli e silhouette: completi in tweed, cappe ampie, jumpsuit senza schienale, ball gown e outfit da sera che richiamano il mondo del resort e i gala sul lago.Non è mancata l’iconografia Chanel reinterpretata in chiave vacanziera: perline, maxi occhiali scuri, guanti lunghi, minaudière gioiello, pool-tote e mules in vernice . Raffia: per la prima volta protagonista anche in varianti di borsa, un richiamo diretto allo spirito estivo del Resort. 
 Questo momento di transizione segna l’addio a Virginie Viard e l’anteprima del nuovo corso guidato da Matthieu Blazy, che debutterà ufficialmente in autunno: un fashion bridge tra passato e futuro . 
Chanel rafforza la sua connessione con l’artigianato italiano, particolarmente quello comasco: Mantero per la seta, Roveda per le calzature – un duplice investimento su heritage e produzione locale .
 In prima fila, un cast di VIP legati alla maison: Keira Knightley in abito palazzo black&white, Lupita Nyong’o puntuale su jacket tweed e accessori CC, Margaret Qualley in minidress, Sofia Coppola elegante nei suoi due-piece—tutti immersi in un’atmosfera da caffè all’aperto affacciato sul lago . 
La sfilata Chanel Cruise 2025/26 a Villa d’Este è stata più di un evento moda: un’esperienza immersiva, un ritorno alle radici cinematografiche del brand e una lunga passeggiata tra arte, natura e savoir-faire. Elegante, soave ma con carattere: perfetta sintesi di un’estetica che vuole essere rilassata e al tempo stesso irresistibilmente sofisticata.









Thursday, April 24, 2025

Mondo Mizuki, Mondo Yokai

La prima antologica in Italia di Shigeru Mizukiuno dei più grandi maestri del manga giapponese, 100 tavole originali, molte esposte per la prima volta fuori dal Giapponecon riproduzioni, riviste, libri, documenti video e testi critici ricreano l’universo del Maestro giapponese.

100 opere originali, molte delle quali esposte fuori dal Giappone per la prima volta, riproduzioni, riviste, libri, documenti video e testi critici per ricostruire l’universo di Shigeru Mizuki uno dei più grandi maestri giapponesi di manga. È Mondo Mizuki, Mondo Yokaila mostra a cura di Canicola e Vincenzo Filosa e MIZUKI PRO, Tokyo che dal 26 aprile al 30 agosto 2025 porta negli spazi di Casa Cavazzini a Udine l’universo creativo di un Maestro senza eguali, specialista di storie di yokai – le mostruose apparizioni della mitologia giapponese – e studioso del relativo folklore, dallo stile unico e personalissimo.

 

Organizzata in occasione della ventisettesima edizione del Far East Film FestivalMondo Mizuki, Mondo Yokai Ã¨ la prima mostra in Italia, e la seconda in Europa dopo la personale di Angoulême del 2022, a celebrare uno dei più grandi autori dell’arte sequenziale giapponese: un’operazione che permette agli amanti del mondo dei manga, e non solo, di perdersi tra capolavori indimenticabili.

 

In occasione della mostra, Canicola pubblica Il mondo delle fessure rotonde: la prima antologia in Occidente a presentare racconti a fumetti inediti insieme a scritti autobiografici e riflessioni sul linguaggio del manga di Mizuki, usciti tra il 1966 e il 1980 sulla celebre rivista “Garo”, punto di riferimento per il mondo del manga alternativo e palestra per moltissimi autori sperimentali. Il libro è uno strumento per conoscere creature e leggende di epoche antiche, che Mizuki ha traslato nei meandri delle grandi metropoli del Giappone moderno. Verruche parlanti, cloni ninja, alchimisti cialtroni e mantelle volanti popolano queste storie ancora inedite fuori dal Giappone che presentano al pubblico italiano uno sguardo sul pensiero e l'arte di questo straordinario autore.

100 opere originali, molte delle quali esposte fuori dal Giappone per la prima volta, riproduzioni, riviste, libri, documenti video e testi critici per ricostruire l’universo di Shigeru Mizuki uno dei più grandi maestri giapponesi di manga. È Mondo Mizuki, Mondo Yokai, la mostra a cura di Canicola e Vincenzo Filosa e MIZUKI PRO, Tokyo che dal 26 aprile al 30 agosto 2025 porta negli spazi di Casa Cavazzini a Udine l’universo creativo di un Maestro senza eguali, specialista di storie di yokai – le mostruose apparizioni della mitologia giapponese – e studioso del relativo folklore, dallo stile unico e personalissimo.

Organizzata in occasione della ventisettesima edizione del Far East Film Festival, Mondo Mizuki, Mondo Yokai è la prima mostra in Italia, e la seconda in Europa dopo la personale di Angoulême del 2022, a celebrare uno dei più grandi autori dell’arte sequenziale giapponese: un’operazione che permette agli amanti del mondo dei manga, e non solo, di perdersi tra capolavori indimenticabili.

«Congratulazioni per il Far East Film Festival 27. In occasione di questo storico festival cinematografico, siamo onorati di presentare una mostra sull'artista giapponese di manga Shigeru Mizuki. Shigeru Mizuki è scomparso nel 2015, ma amava l'Italia e l'ha visitata molte volte. Siamo molto felici che la mostra si tenga in cui, un Paese a lui caro, e pensiamo che ne sia felice anche lui, nella sua nuova casa», con queste parole la MIZUKI PRO, Tokyo saluta questa storica operazione.

Shigeru Mizuki (Osaka, 1922 – Tokyo, 2015) ha saputo recuperare il patrimonio culturale e storico nipponico, rinnovarlo e poi condividerlo con un pubblico sconfinato di lettrici e lettori, ricreando sulla pagina un vasto universo in cui esseri umani e creature immaginarieconvivono armoniosamente e condividono esperienze e avventure di ogni genere.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale diventa un autore di kamishibai, il teatro di immagini. Negli anni '50 inizia a pubblicare come autore di manga. Nei suoi lavori riversa una sorprendente umanità dando vita a un mondo nuovoche mescola istanze culturali tradizionali ed esigenze dei lettori, in una dimensione piena di grazia in cui tutti i popoli del mondo convivono in armonia, pace e consapevolezza.

Mondo Mizuki, Mondo Yokairipercorre momenti autobiografici in cui il buio della guerra lascia spazio a umorismo e spiritualità, accanto allo sviluppo dei suoi celebri personaggi, da Kitaro a Terebi Kun, da Akuma kun aSanpei il Kappa, mostrando come questi affondino le proprie radici nella tradizione folkloristica del Sol Levante, nutrendosi però degli stimoli bizzarri e imprevedibili del contemporaneo.

Attingendo alla cultura giapponese con spirito antropologico e introducendo il genere yokai manga sulle pagine delle migliori riviste giapponesi, Mizuki ha plasmato il volto del manga contemporaneo. Gli yokai, creature della tradizione, ritrovano una collocazione moderna grazie al grande lavoro di studio, recupero e rinnovamento grafico da lui attuato.

In occasione della mostra, Canicola pubblica Il mondo delle fessure rotonde: la prima antologia in Occidente a presentare racconti a fumetti inediti insieme a scritti autobiografici e riflessioni sul linguaggio del manga di Mizuki, usciti tra il 1966 e il 1980 sulla celebre rivista “Garo”, punto di riferimento per il mondo del manga alternativo e palestra per moltissimi autori sperimentali. Il libro è uno strumento per conoscere creature e leggende di epoche antiche, che Mizuki ha traslato nei meandri delle grandi metropoli del Giappone moderno. Verruche parlanti, cloni ninja, alchimisti cialtroni e mantelle volanti popolano queste storie ancora inedite fuori dal Giappone che presentano al pubblico italiano uno sguardo sul pensiero e l'arte di questo straordinario autore.

L’ideazione e la realizzazione di Mondo Mizuki, Mondo Yokai portano la firma del C.E.C. – Centro Espressioni Cinematografiche/Far East Film Festival (Udine) in accordo con Mizuki Pro (Giappone) e con Canicola (Bologna).

In tema con la mostra, la retrospettiva del Far East Film Festival 27 sarà dedicata alle creature leggendarie che popolano i film orientali e avrà per titolo: “Yokai e altri mostri: dal folklore al cinema”.

La mostra, ricordiamo, gode del contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e si inserisce nel programma di “Go!2025&Friends”, il cartellone di eventi collegato al programma ufficiale di “GO!2025 Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura”, e di Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (Udine) con il contributo, del Comune di Udine – Assessorato alla Cultura e di EU-Japan Fest Japan Committee, e con il supporto di Credifriuli, Credito Cooperativo Friuli e Camera di Commercio di Pordenone-Udine e Amga Energia & Servizi – Brand Commerciale del Gruppo Hera.

 26 aprile - 30 agosto 2025

 

 

 

Casa Cavazzini

Via Cavour 14, Udine

fareastfilm.com

 



Wednesday, April 23, 2025

Dissolvenze. Di volto in volto: IVAN LORENZO FREZZINI

 La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 24 aprile al 8 giugno 2025, la mostra personale di Ivan Lorenzo Frezzini (Milano, 1979), artista che, attraverso l'uso di colori liquidi e l'analisi del proprio vissuto, delinea una fase di metamorfosi esistenziale.


Curata da Federico Bonioni con un testo di Francesca Manzini, l'esposizione Dissolvenze. Di volto in volto sarà inaugurata giovedì 24 aprile alle ore 17.00. La mostra è inserita nel Circuito OFF di Fotografia Europea, manifestazione che nel 2025 compie vent'anni proponendo una riflessione su quel periodo della vita - Avere vent'anni - che più di tutti sembra spalancare le porte a infinite possibilità.

Il tema della trasformazione è centrale nel lavoro di Ivan Lorenzo Frezzini, che crea composizioni in cui il controllo danza con il caso e il colore si espande liberamente. Le sue opere raccontano l'evoluzione dell'essere attraverso la casualità e la fluidità delle forme, partendo da soggetti figurativi declinati in nuove immagini, cariche di vibrazioni positive.

Il percorso espositivo comprende una quindicina di opere ad acrilico liquido su tela, alcune delle quali inedite, tutte datate 2024-25.

Si legge nel testo di Francesca Manzini: «La ricerca di Ivan Lorenzo Frezzini ci restituisce nuove possibilità, nuovi orizzonti e campi esperienziali, che inducono lo spettatore a creare con la propria fantasia nuovi mondi possibili, riferiti a quei volti celebri che possono diventare, nella loro assenza di confini precisi, nuovi volti, nuovi personaggi e nuove vite a discrezione dell'osservatore».

«Abbiamo conosciuto Ivan Lorenzo Frezzini nel 2021», spiega il gallerista Federico Bonioni. «Le nostre prime collaborazioni si sono concretizzate nella sua partecipazione ad alcune collettive e fiere d'arte. In particolare, seguiamo con attenzione il suo percorso da quando si è focalizzato sul tema del volto, restituito con grande freschezza e attenzione all'uso del colore. Un linguaggio che può interessare un pubblico giovane e nuove forme di collezionismo, esito di un'attività di scouting che desideriamo alternare alla consolidata proposta di maestri storicizzati, per spaziare dal moderno al contemporaneo».
Dissolvenze di sguardo, 2025 acrilico liquido su tela

Diffusione di Frida Gafas - Miniatura,2025 acrilico liquido su tela

Diffusione di_Eva ,2024 acrilico liquido su tela

Dissolvenza,2024 acrilico liquido su tela

Genesis,2025 acrilico liquido su tela


Ivan Lorenzo Frezzini. Dissolvenze. Di volto in volto
A cura di Federico Bonioni
con un testo di Francesca Manzini
Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia
24 aprile - 8 giugno 2025
Inaugurazione: giovedì 24 aprile, ore 17.00
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