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Saturday, October 1, 2022

Ai-gerridi-d'acqua DAIGA GRANTINA

Immersa nelle campagne del novarese, dall’1 ottobre a dicembre 2022, CASCINA I.D.E.A. – il complesso rurale trasformato da Nicoletta Rusconi Art Projects in luogo dedicato all’arte e alla sperimentazione – presenta Ai-gerridi-d’acqua, mostra personale di Daiga Grantina (1985). 
 Nel corso della residenza Daiga Grantina ha creato un nuovo corpus di opere, dislocate su entrambi i piani espositivi, lasciandosi ispirare dal vicino Lago d’Orta. Al piano terra cinque sculture si stagliano lungo la parete centrale, misurandosi con la definizione di collage e superandola in funzione dell’idea di un corpo unico ove legno, silicone e colore si pongono in prospettiva di un’intensa coralità. Al piano superiore due sculture si mantengono reciprocamente. Esse rivelano, facendo eco a quelle del piano sottostante, tutta la loro potenzialità: la vibrazione costante. Tale vibrazione non è dissimile da quella che nel lago creano i gerridi d’acqua (una famiglia di Rincoti Eterotteri appartenenti alla superfamiglia Gerroidea) poggiando sui tarsi delle zampe medie e posteriori per muoversi e galleggiare, provocando piccole onde. La capacità di questi insetti di misurare l’esatta forza della pelle dell’acqua appare metaforicamente significativa per comprendere come il colore - centro focale della pratica di Daiga Grantina - possa espandersi nel circostante, minando l’uniformità cui la nostra mente tende a rispondere per riconoscere una forma o un colore, riorganizzando la gerarchia della percezione e liberando il nostro punto di osservazione. Nel passaggio di mezzo, intuitivo, tra visione e cristallizzazione della forma, si inscrive la mostra così come la pratica artistica di Daiga Grantina, che si spinge nel terreno della forma che nasce dal colore. Traspare così l’unità di “Ai-gerridi-d’acqua”: non in termini di significato bensì nella potenzialità della direzione, intendendo per direzione l’unità dell’opera al di fuori di un’immaginaria cornice.
Ottobre - Dicembre 2022

CASCINA I.D.E.A.

Via Guglielmo Marconi 26, Agrate Conturbia (NO)







Friday, May 6, 2022

GREEN RIM - BELÉN URIEL

Immersa nelle campagne del novarese, dal 7 maggio a settembre 2022, CASCINA I.D.E.A. – il complesso rurale trasformato da Nicoletta Rusconi Art Projects in luogo dedicato all’arte e alla sperimentazione – presenta Green rim, mostra personale di Belén Uriel (1974). Green rim - tradotto letteralmente “bordo verde” e inteso come il fenomeno ottico visibile a causa della rifrazione della luce solare attraverso la densità crescente vicino all’orizzonte - rappresenta un approfondimento del progetto di ricerca di Belén Uriel sulla reciprocità tra il corpo umano e gli oggetti di uso quotidiano. Caschi, protezioni per il corpo o mobili da esterno. Ecco una lista, parziale, degli oggetti di consumo, creati per impegnarsi con l'ambiente esterno, per la protezione del corpo nel tempo libero e per la ricreazione, che circolano nell’opera di Belén Uriel. Sono universali, così familiari e ordinari per tutti noi che diventano quasi invisibili: sono qualcosa “che serve a qualcosa”, che a prima vista viene assorbito in una finalità di usi, direbbe Roland Barthes. Mediatori, in quanto tali, tra il soggetto e il mondo, questi prodotti che apparentemente sembrano esistere per altri motivi - svagarsi, ristorarsi, proteggersi, per esempio - hanno un preciso scopo sociale e antropologico: ovvero quello di essere mezzi di significazione, segni sparsi e veri e propri linguaggi. Con la premessa che per “significazione” non si vuole intendere alcuna veicolazione di informazione, l’interesse di Uriel verso questi oggetti svela la loro connotazione tecnologica, cioè in quanto definiti da relazioni di produzione e consumo: come viene prodotta e commercializzata la natura? Fissando il suo sguardo proprio sull’idealizzazione della natura e prendendo ispirazione da oggetti che sono portatori di un senso indipendentemente dalla funzione, Belén Uriel dà nuova vita e nuovo fiato affinché gli oggetti possano ricongiungersi con la loro stessa bellezza, sfuggendo alla serialità produttiva, per aprirsi in un abbraccio all’inaspettato: crediamo di trovarci in un mondo pratico di usi dell’oggetto, quando invece ci troviamo anche in un mondo del senso e delle ragioni in cui possiamo ritrovarci. Green rim è il tentativo di Uriel di costruire una semiologia più e oltre che come scienza delle significazioni, come sguardo pertinente verso il mondo, come fiuto del senso ovunque si possa celare: “c’è sempre un senso che va oltre l’uso dell’oggetto”. Come se ci trovassimo dotati di lenti e qualche grado sopra l’orizzonte, quando il Sole è basso e la dispersione è abbastanza grande da rendere visibili i suoi arti superiori verdi - il bordo verde, appunto - dalla sottile interazione di vetro e ferro Belén Uriel cerca di “creare un dialogo tra l'osservazione dei disegni originali degli oggetti, le ombre della loro materialità, e il loro rapporto con il corpo, per riflettere, attraverso un vocabolario scultoreo, su una serie di ossessioni che stanno definendo il nostro tempo presente”.

Belén Uriel, Weezde (capacete), 2022. Dettaglio

Belén Uriel, Untitled (cabeça), 2017. Dettaglio

Belén Uriel, Borboleta ( I), 2021_dettaglio

Belén Uriel, Parapaná, 2021, vetro e mettalo, 140x65x70 cm

Belén Uriel, NSEO, 2021, vetro, ferro verniciato e pvc, 185x110x110 cm

Belén Uriel, Panóplia, 2021, vetro e ferro verniciato a polvere174x60x50 cm

Belén Uriel, Rayo verde (monoblock II), 2021, vetro e ferro verniciato a polvere, 170x30x30 cm

Belén Uriel, Traba, 2020, bronzo e ferro dipinto, 70x20x23 cm

CASCINA I.D.E.A.

Via Guglielmo Marconi 26, Agrate Conturbia (NO)

Monday, August 24, 2020

THE BITS YOU REMEMBER WHEN YOU WAKE UP


Novara- Ad Agrate Conturbia – piccolo comune di 1.500 abitanti a 30 km da Novara – gli spazi recuperati di un’antica cascina sono stati trasformati in un luogo dedicato all’espressione artistica e agli artisti: è CASCINA I.D.E.A. il nuovo progetto di Nicoletta Rusconi Art Projects.
 CASCINA I.D.E.A. si compone di ampi spazi espositivi in ambienti domestici e non, una residenza per artisti e un parco di sculture. Cascina I.D.E.A. nasce dunque come occasione di pura sperimentazione, nella volontà di dissolvere i confini tra discipline e di ospitare esperimenti di arte ambientale.
 Il primo artista ospite di Cascina I.D.E.A. è Federico Pepe. Artista, editore, designer, connettore e rianimatore culturale. I suoi grafismi, le cromie e le figurazioni sono i medesimi, la radice generativa è una sola. Federico Pepe è certamente una delle figure italiane più complesse: in lui convivono perennemente tante anime, diverse e collaboranti. Esplora le potenzialità compositive ed espressive dei suoi segni con una spiccata componente ossessiva incarnando, in modo modernissimo, il definitivo superamento della seicentesca separazione dei saperi. Tutta la sua opera è leggibile solo sul piano della continuità espressiva. Inizia a lavorare in pubblicità come art director in McCann Erickson dove incontra Maurizio Cattelan e Paola Manfrin che proprio da quegli uffici creavano il mitico Permanent Food. Quando sperimenta con la fotografia è con Pierpaolo Ferrari, con cui fonda nel 2006 Le Dictateur, progetto editoriale prima e spazio espositivo indipendente tra i più celebri in Italia, poi, che ha visto il susseguirsi di nomi di spicco come Paola Pivi, Nico Vascellari, Sophie Calle, Micol Assael, Luca Vitone, Roberto Cuoghi, solo per citarne alcuni. Dalla collaborazione con l'artista e fotografo Jacopo Benassi nasce The eyes can see what the mouth can not say, e il progetto COCO all'insegna della convergenza tra musica e videoarte. Attorno a Federico si genera una vera e propria comunità di persone e di intenti. La sua opera editoriale è stata esposta dal MoMA di New York, alla Kunsthalle di Vienna, passando per il Laboratorio Formentini per l'Editoria. La poetica indipendente del suo spazio espositivo lo ha portato fino alla Turbine Hall della Tate Modern per l'esibizione "No soul for sale" curata da Cecilia Alemani, Maurizio Cattelan e Massimiliano Gioni. La sua produzione nel design gli è valsa l'assegnazione del Good design award al Chicago Athenaeum. Ma è dall'incontro con la grande designer spagnola Patricia Urquiola che la sua carriera, in questo ambito, è stata profondamente segnata: dal confronto continuo sul confine tra arte e design sono nate mostre e collezioni. Federico Pepe oggi è pronto a lasciarci immergere in tutta la sua opera e ha scelto di farlo nello spazio speciale di Cascina I.D.E.A., con la mostra monografica THE BITS YOU REMEMBER WHEN YOU WAKE UP, a cura di Marco Tagliafierro.  Quadri, sculture, wallpaper, tappeti, design, editoria: le sue opere agiscono come attori di un mobilissimo immaginario fluido. Federico Pepe è il direttore d'orchestra, l'armonizzatore del suo incessante bisogno espressivo e sincretico.




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