Thursday, December 22, 2022

Salvatore Emblema - La materia del Cielo

 Il 23 dicembre inaugura nel nuovo spazio “ART GATE” all’Aeroporto Internazionale di Napoli (area imbarchi, C20), la mostra “Salvatore Emblema. La materia del Cielo” (23 dicembre 2022-23 gennaio 2023) a cura di Sylvain Bellenger realizzata da Gesac in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Museo Emblema. 

La mostra Salvatore Emblema. La materia del Cielo suggella una più stretta collaborazione tra l’Aeroporto Internazionale di Napoli e il Museo e Real Bosco di Capodimonte, due importanti attori dello sviluppo in chiave turistica della città di Napoli, e inaugura un nuovo spazio espositivo “ART GATE” nella zona imbarchi. Uno spazio interamente dedicato alla scena artistica campana, in cui si alterneranno periodicamente mostre capaci di mettere in risalto la vivacità culturale di una città stratificata di storia e di arte, sempre protesa verso la sperimentazione di nuovi linguaggi e l’accoglimento delle più svariate istanze culturali. 

 La mostra si compone di cinque grandi opere pittoriche risalenti alla prima metà degli anni Sessanta, quando Salvatore Emblema declinava la sua formazione di matrice informale in una ricerca di tipo spiccatamente materico e gestuale. Ricorrenti le forme dell’ovale e del quadrato che da un lato hanno memoria della pittura pompeiana e dall’altro sembrano aprire finestre ipotetiche all’interno dello spazio del quadro. “Autoritratti”, li chiamava l’artista scherzando. Ammiccando così alla possibilità di una pittura, sempre più libera da schemi compositivi complessi, capace di poter diventare quasi una superficie riflettente, come uno specchio. Superficie che l’artista carica di materia, inserendo cenere e sabbie vulcaniche all’interno dell’impasto coloristico.

 La Materia del Cielo è una mostra su Emblema non priva di una calibrata valenza di studio su un periodo breve ma intenso di ricerca. Sono i primi anni Sessanta e l’artista va selezionando progressivamente gli elementi distintivi del proprio lavoro. Si riconoscono già le fasce quadrangolari degli anni successivi. L’interesse verso la trama e l’ordito della tela che in alcuni punti è già portata alla luce tra le masse di colore. E’ già rintracciabile quel ragionare per moduli compositivi minimi che accompagneranno la produzione di Emblema per tutti i successivi anni Settanta. Una mostra sul cielo in cui l’aria si traduce in massa fisica ed il riflesso luminoso è quasi scavato nella materia pittorica. D’altronde il cielo, nella storia dell’arte, non ha mai nascosto una sua certa ambiguità: è una massa indivisa di spazio che si può rappresentare solo per frammenti. Ed è proprio nel tentativo di restituire l’emozione del cielo, della luce cangiante di un tramonto e del gioco delle nuvole che la pittura ha iniziato a diventare movimento.

autoritratto, 1963

autoritratto, 1964



senza titolo, 1961

senza titolo, 1966

senza titolo, 1967




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