Thursday, June 27, 2024

HAUTE COUTURE - FALL/WINTER 2024-25 #2

Chanel

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Armani Privé
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Balenciaga

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Jean Paul Gaultier
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Wednesday, June 26, 2024

ANTONIO MARRAS - LINEA. D'OMBRA

Dal 27 giugno al 27 luglio 2024 apre a Roma, nella boutique Antonio Marras di via dei Condotti, la mostra Linea d’ombra con disegni dell’artista-stilista Antonio Marras e foto e video sotto la sua direzione artistica che sono le evoluzioni, gli assemblaggi o gli sviluppi dei disegni stessi. Antonio Marras porta nella città eterna un itinerario frammentato di storia personale e collettiva formato da volti, mani, orme, luci, ombre, oggetti e composizioni. 
 Il titolo della mostra “Linea d’ombra” arriva dal romanzo di Joseph Conrad, La linea d’ombra (1916), che riflette sul tema del tempo e del passaggio all’età adulta. Sì, andiamo avanti. E anche il tempo va avanti fino a quando distinguiamo di fronte a noi una linea d’ombra che ci avvisa che bisogna lasciarsi alle spalle anche la regione della prima giovinezza (Joseph Conrad, La linea d’ombra, Feltrinelli, Milano, 2014, p.13).
 Nelle 41 opere esposte, fra disegni, fotografie e un video, ricorrono alcuni motivi cari a Marras: l’amore per tutte quelle cose remote segnate dalle tracce del tempo e trasformate dal vissuto, l’ossessione della ripetizione come mantra contro l’oblio, il gusto per l’accumulo, il senso del teatro e del travestimento. Antonio Marras disegna sempre, “nulla dies sine linea, nessun giorno senza tracciare una linea’’: ha sempre in mano una matita, una penna, uno stilo e dei quaderni, fogli, agende, block notes per riempire spazi vuoti, per lasciare orme, rivelare forme, suggestioni, nel tentativo di raccogliere sguardi, reliquie, reperti, segni. L’artista-stilista traccia mappe e segna territori, tratteggiando voci e silenzi, spinto da quell’amore per tutto ciò che è vivo e che palpita che si traduce in un’urgenza del fare e che dà vita a un universo di disegni che si animano, segni che prendono forma, ritratti che parlano, ombre che riflettono promesse, linee che tracciano sentieri di seduzione.














Tuesday, June 25, 2024

HAUTE COUTURE - FALL/WINTER 2024-25 #1

Schiaparelli

Schiaparelli
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Christian Dior

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Thom Browne
Thom Browne
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Friday, June 21, 2024

Louise Bourgeois - Do Not Abandon me

Firenze - Aprirà al pubblico dal 22 giugno al 20 ottobre 2024. Due eccezionali mostre – Do Not Abandon me e Cell XVIII (Portrait) – che impegneranno il Museo Novecento e il Museo degli Innocenti, consolidando la collaborazione avviata negli ultimi anni tra le due istituzioni. Un progetto che porta per la prima volta le opere di Louise Bourgeois (Parigi, 1911 - New York, 2010) a Firenze costruendo un significativo rapporto di osmosi tra le sue creazioni e il contesto espositivo. Cifra sempre ricorrente nelle mostre del Museo Novecento che dal 2018 ha svolto un ruolo fondamentale nella diffusione dei linguaggi artistici moderni e contemporanei in città, in stretta collaborazione con le maggiori istituzioni museali fiorentine.

 

In concomitanza con il decimo anniversario dalla sua apertura, il Museo Novecento celebra dunque Louise Bourgeois, una delle protagoniste assolute dell'arte del XX e XXI secolo, con la mostra Do Not Abandon Me curata da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti in collaborazione con The Easton Foundation. Pensata in stretto dialogo con l'architettura delle Ex Leopoldine - complesso dalla forte vocazione sociale gestito per secoli da comunità interamente femminili - l'esposizione darà modo di apprezzare dal vivo  quasi cento opere dell'artista, tra cui molte su carta, tra gouache e disegni, realizzate negli anni duemila oltre a sculture di varie dimensioni, in stoffa, bronzo, marmo e altri materiali. Grande attesa, inoltre, per SpiderCouple (2003), una delle creazioni più celebri ed emblematiche della Bourgeois, che verrà installato nel cortile del museo.


La mostra Do Not Abandon Me  occuperà quasi per intero l'edificio delle Ex Leopoldine, tra le sale al piano terra e al primo piano. Si tratta della più estesa e importante rassegna di gouaches rosse di Louise Bourgeois con un focus tematico sul motivo della madre e del bambino. Il titolo della mostra fa riferimento alla paura dell'abbandono che Bourgeois ha sempre nutrito e che in questo caso si riferisce alla diade madre-bambino, che costituisce il modello di tutte le relazioni future. La maternità e le inquietudini ad essa correlate erano al centro della concezione che Bourgeois aveva di sé stessa. Allo stesso tempo, man mano che la vecchiaia la rendeva più fragile e più dipendente dagli altri, uno spostamento inconscio verso la madre ha caratterizzato nuovamente il suo lavoro. Realizzate negli ultimi cinque anni della sua carriera, le gouaches esplorano i cicli della vita attraverso un'iconografia di sessualità, procreazione, nascita, maternità, alimentazione, dipendenza, coppia, unità familiare e fiori. Per realizzarle Bourgeois lavorava "bagnato su bagnato", il che significava rinunciare a un certo controllo sul risultato finale per accogliere il gioco del caso e del destino. Il rosso, tra i colori preferiti e più ricorrenti nel suo lavoro, evoca all'interno delle gouache i fluidi corporei, come il sangue e il liquido amniotico. Particolarmente interessante è la collaborazione di Louise Bourgeois con l'artista britannica Tracey Emin (Margate, 1963).  In mostra verrà presentata una serie di sedici stampe digitali su tessuto intitolata Do Not Abandon Me (2009-10), nata dall'incontro tra le due artiste.   Il chiostro del Museo ospiterà Spider Couple (2003), uno dei celebri grandi ragni dell'artista, realizzato in bronzo. La mostra sarà inoltre completata dall'esposizione di due importanti installazioni: Peaux de Lapins, Chiffons Ferrailles à Vendre (2006), una delle Celle dell'artista, verrà presentata in una sala al piano terra del museo. L'opera Cross (2002) sarà presentata altresì nella ex chiesa dell'edificio rinascimentale, dove a suo tempo era proibito l'ingresso alle donne durante le celebrazioni dei riti religiosi.


Attraverso la sua arte, Louise Bourgeois ha indagato le complesse dinamiche della psiche umana e ha spesso affermato che il processo creativo era una forma di esorcismo: un modo per ricostruire ricordi ed emozioni al fine di liberarsi dalla loro presa. Sebbene si sia dedicata ampiamente alla pittura e al disegno, nel corso degli anni sarà soprattutto la scultura a costituire una parte fondamentale del suo lavoro, tutto incentrato su elementi autobiografici, tensioni e traumi familiari, spesso rielaborati in chiave metaforica. Si ammanta di carattere fondativo soprattutto il complesso rapporto con i genitori: legami interrotti o mai recisi, trasposti da Louise Bourgeois in numerose opere che narrano l'esperienza sconvolgente dell'abbandono e il desiderio di connettersi. Il suo mondo, fatto di intensità emotiva e ossessioni, trae ispirazione dall'inconscio, cercando di esprimere l'indicibile. Bourgeois si apre così a una poetica del perturbante, in grado di esorcizzare traumi e inibizioni. Straordinaria è la varietà dei mezzi e delle tecniche impiegate, una fertilità e curiosità nello sperimentare che pone Louise Bourgeois a fianco dei grandissimi artisti del secolo scorso. Fino agli ultimi giorni della sua lunghissima carriera, non è mai stata inattiva, né ha esaurito la sua curiosità intellettuale e la sua energia creativa in percorsi e obiettivi continui e ben definiti.    




Tuesday, June 18, 2024

Michelangelo Pistoletto Love Difference

Love Difference, è una monumentale e variopinta installazione luminosa composta da 20 scritte al neon, in cui la frase “amare le differenze” è tradotta nelle lingue più diffuse del mondo. Questo lavoro, concepito per la prima volta nel 2005 come parte di Luci d’Artista a Torino, nasce nell’ambito del più ampio e articolato progetto del 2002 Love Difference – Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea, nato per promuovere il rispetto e la comprensione reciproca tra le diverse culture attraverso l’universalità dell’arte. A più di vent’anni dalla sua fondazione, il suo messaggio è oggi più attuale che mai:

 

“Da una parte la differenza tra etnie, religioni e culture è, oggi, causa di terribili conflitti; dall'altra vi è una drammatica situazione prodotta dalla supremazia dei poteri che producono l'uniformità e il livellamento delle differenze [...] Uniformità e differenza sono i due termini antagonisti che rappresentano la massima tensione conflittuale nell'attuale realtà planetaria. Una politica che porti ad “amare le differenze” è vitale per lo sviluppo di nuove prospettive nell'intera compagine sociale”. (M. Pistoletto, Manifesto Love Difference, 2002, in "Journal 7", Cittadellarte, Biella 2002, p. 47).

 

Installata come una delle grandi insegne luminose che si incontrano ai margini delle strade, Love Difference si affaccia per la prima volta su quel Mar Mediterraneo che è crocevia di culture ed elemento che congiunge terre e popoli diversi, in un momento che nello stesso luogo, come già detto, ha appena visto riunirsi i grandi che governano il mondo. Questa particolare cornice spaziale e temporale amplifica il messaggio di pace e comunione tra i popoli di cui l’opera è portavoce, ricordandoci che il dialogo, la tolleranza e l’accettazione dell’altro sono i principi su cui fondare la nostra società.

 

A rafforzare il senso di questo gesto, Michelangelo Pistoletto ha concepito un’opera specchiante, prodotta in occasione di questo progetto e donata a ciascuno dei membri del G7. Ispirandosi alla celebre Creazione di Adamo della Cappella Sistina, “conTatto” riproduce una mano che riflettendosi ne crea un’altra virtuale, a ricordarci la necessità di trovare un equilibrio tra il mondo naturale e quello artificiale. L’opera contiene al suo interno il libro La Formula della Creazione in cui Pistoletto, nel ripercorre l’evoluzione della sua pratica artistica e della sua riflessione teorica, restituisce anche il suo significato religioso, politico e scientifico, evidenziando come l’arte, che l’artista definisce “demopratica”, non sovverta ma generi, armonizzi e interconnetta ogni forma di governo esistente.

Fino al 20 ottobre 2024

 

Ex IMARFA
Strada Provinciale 90, Litoranea Torre Canne – Savelletri, Fasano




Sunday, June 16, 2024

GIANFRANCO MEGGIATO. Risveglio

Il Comune di Forte dei Marmi, la Fondazione Villa Bertelli Oblong Contemporary Art Gallery presentano, dal 15 giugno al 30 settembre 2024, una mostra d'arte pubblica di Gianfranco Meggiato (Venezia, 1963), con opere allestite nelle strade e nelle piazze di Forte dei Marmi (LU). L'inaugurazione si terrà sabato 15 giugno, alle ore 18.30, in Piazza Garibaldi.

Intitolata Risveglio, l'esposizione vuole essere un'occasione per sollecitare il risveglio delle coscienze e indurre alla riflessione, portando l'arte fuori dai musei, nelle piazze, tra la gente. Per tutto il periodo estivo, gli angoli più rappresentativi della città toscana diventeranno, infatti, uno spazio culturale liberamente accessibile al pubblico.

L'arte, con Gianfranco Meggiato, non è solo contemplazione, ma soprattutto azione. Mutando gli spazi urbani in palcoscenici, dove attrici principali diventano le sue grandi sculture astratte, l'artista sottolinea il carattere universale del linguaggio artistico, capace di connettere passato e presente e di tramandare messaggi.

Le opere di Meggiato - realizzate in alluminio, con la tecnica della fusione a staffa, e in bronzo, con la tecnica della fusione a cera persa, poste su basi in acciaio inox, in altezza variabile da due a cinque metri - tracciano un itinerario tra il lungomare e le vie del centro della città di Forte dei Marmi, in dialogo con gli spazi urbani e il paesaggio circostante.

Risveglio, l'opera che dà il titolo alla mostra, è una scultura inedita alta quattro metri, che viene presentata in anteprima per l'occasione. Con il suo movimento a spirale tendente verso l'alto simboleggia un volo, un risveglio, un riscatto dell'essere umano che acquisisce la consapevolezza per liberarsi dai condizionamenti. Plasticamente, infatti, sono proprio due ali stilizzate che sostengono e sospingono verso l'alto una grande sfera lucente che simboleggia la coscienza.

Nel dare il titolo Risveglio alla mostra, Meggiato allude al fenomeno di risveglio delle coscienze che è in atto a livello planetario da diversi anni. Convinto che non si possa vivere solo per se stessi, predando gli altri e la natura e pensando esclusivamente alla materialità, l'artista vuole sostenere attraverso la propria ricerca l'assunzione di un atteggiamento più libero e consapevole, per aprirsi gradualmente alla comprensione del mondo e del senso della vita.

Nello stesso periodo, Oblong Contemporary Art Gallery ospita, nei propri spazi di Forte dei Marmi (Via Carducci, 45), diverse sculture del maestro veneziano a completamento del percorso di conoscenza dell'artista e della sua produzione.

Gianfranco Mrggiato. Risveglio
Forte dei Marmi (LU), 15 giugno - 30 settembre 2024











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