Friday, March 26, 2021

F/W 2021/22 READY TO WEAR #9

 

Kenzo

Comme de Garçon

Tory Burch

Noir Kei Ninomiya

Stella McCartney

Ashish

Raf Simons

Thursday, March 25, 2021

ARCHIVIO ATELIER PHARAILDIS VAN DEN BROECK- ACADEMY ROOM #1

Milano, 22 marzo 2021. Lunedì 29 marzo alle ore 18.30 in diretta sull'evento Facebook di Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck e di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, sarà presentato ACADEMY ROOM un progetto di formazione e ricerca sperimentale nato in collaborazione con gli studenti del terzo anno del Triennio in Pittura e Arti Visive di NABA. 33 giovani artisti,hanno ideato 27 progetti, ispirati dall'opera e dall’archivio di Pharaildis Van den Broeck, per entrare in contatto con la ricerca dell’artista. Gli studenti si sono lasciati ispirare dalla figura enigmatica e fuori dal sistema di Pharaildis Van den Broeck entrando in contatto con il suo lavoro, elaborando intorno ad esso nuove soluzioni per lo spazio in cui è conservato, per i sistemi di archiviazione e catalogazione ma anche sviluppando nuovi possibili stimoli allo studio della sua opera. Per primo è stato considerato lo spazio, ovvero il luogo in cui oggi ha sede l’archivio e dove sono conservati i lavori dell’artista, la sua biblioteca e materiali afferenti, ma che fu prima l'atelier in cui l'artista trascorse la maggior parte del suo tempo. Successivamente è stato dedicato un focus all'attitudine alla serialità, tipica del lavoro di Van den Broeck, che sottopone l’oggetto della sua rappresentazione a un continuo e ripetuto processo di riproduzione e riconfigurazione. Infine è stata individuata una terza cifra distintiva della poetica di Van den Broeck, ossia la performatività che sottende a due grandi passioni dell'artista: la moda, settore nel quale ha lavorato per molti anni, e lo sport, inteso come evento mediatico e rituale. 
 Hanno partecipato Chiara Armento, Gaia Baldan, Federica Barranco, Claudia Basini, Nicola Bianco, Matilde Bica, Marco Brombal, Martina Buemi, Luca Celé, Emil Cottino, Francesca Dalpi, Luca De Palma, Selene Ernst, Marta Gradenigo, Yijing Li, Elena Marcon, Lorenzo Milone, Federico Pellacani, Anna Laura Piana, Aida Portuesi, Francesca Romeo, Nicoletta Santoro, Giovanni Serralunga, Nicolò Soligo, Andrea Speranza, Katherine Teran, Matilde Villa, Marika Vitrani, Michelle Ucci, Iris Volpato, Isabella Zanon e Lilly Zelano.

Elena Marcon

Bare Skin, 2021
video, 16:9, colore, 19’, loop 


Yijing Li

Péng, 2021
animazione 3D, rendering 


Selene Ernst

Il pubblico è il dodicesimo uomo in campo, 2021 

sacchetti di plastica colorata su parete, 190 x 500 cm 


Luca De Palma

Senza titolo, 2021
acrilico, carboncino, pastelli ad olio su cartoncino bianco, 70 x 50 cm
Senza titolo, 2021
carboncino, pastelli ad olio, gessetti colorati su cartoncino bianco, 70 x 50 cm 


Francesca Dalpi

Mijn Huis Mijn Huid, 2021
acrilico su buccia di cipolla, dimensioni variabili 


Martina Buemi e Anna Laura Piana


Sn=ann≥1,2021

n=1

video performance, 16:9, b/n, 1’ 40’’, loop per 90’ 


Lorenzo Milone

Se riguarda la cipolla, 2021
matita su carta, 25 x 34 cm, serie di 4 


Nicoletta Santoro

P R E N S C O - Escrescenze tra acidi e texture, 2021 

Spray, zucchero e farina su cipolla, 7 x 6 x 4 cm, serie di 8 


Giovanni Serralunga

Metamorfosi, 2021 (2020)
19X25cm, pennarelli e caffè su carta 40X60, acrilico su tela, 2021 



Tuesday, March 23, 2021

THE ORIGIN OF A MINI-DRESS

Probably when Alessandro Dell'acqua designed this black velvet minidress with white jabot and cuffs for the Fall - Winter 2020/21 collection, he had in mind this very similar late 60s dress​.

1967 dress  -  F/W 2020.21 by No.21

 

Friday, March 19, 2021

PIONEERS-CARDI GALLERY FOR ART BASEL

Cardi Gallery, in occasione di Art Basel 2021, nell'ambito della viewing room online "Pioneers", presenta le opere d'arte di otto maestri italiani del dopoguerra. Attraverso una selezione intitolata Pioneri della terra e dei cieli la galleria propone otto opere prodotte tra il 1966 e il 2010, sfidando il rapporto tra spettatore e arte, questi artisti hanno avuto un ruolo significativo nel cambiare il corso dell'arte contemporanea. Durante tutta la sua carriera, Mimmo Rotella ha sviluppato nuove tecniche per superare i limiti della pittura: il décollage negli anni '50, l'emulsione fotografica e l'artypo negli anni '60, il blank negli anni '80. La Diva (1963) è uno dei primi esempi delle sue emulsioni fotografiche, in cui l'artista trasforma la tradizionale tela in una superficie fotografica su cui proiettare immagini ingrandite provenienti da riviste o dal proprio corredo iconografico. Il suo vocabolario visivo attinge costantemente dalla cultura pop, dalle icone del cinema, della pubblicità e della cronaca trasformandole nel soggetto per eccellenza di città in continua evoluzione e di un'economia in forte espansione. L'atteggiamento ribelle di Rotella verso lo spazio sacro della tela e l'atto del dipingere, così come la sua giocosità con i materiali quotidiani, fanno di lui un pioniere nello sviluppo dell'arte italiana del dopoguerra. 
Come Rotella, anche Alberto Biasi allarga gli orizzonti della pittura attraverso l'assemblaggio di materiali di produzione industriale. La sua opera Drops in Lewisham (1974) evoca l'immaginario di gocce tremolanti attraverso un processo cinetico virtuale in cui strisce di PVC e acrilico sono animate dal movimento dello spettatore davanti all'opera, creando così nuove forme che guidano lo sguardo. 
Nella serie di quadri specchianti di Michelangelo Pistoletto come 'Uomo dal cappello giallo e verde' (1973), lo spettatore diventa fisicamente parte integrante del dipinto. Proprio come per Pistoletto lo specchio funge da ponte tra l'opera d'arte e il mondo del "qui e ora", lasciando quindi che il quotidiano sconfini nell'opera. Proprio come per Pistoletto lo specchio funge da ponte tra l'opera d'arte e il mondo del "qui e ora", lasciando quindi che il quotidiano sconfini nell'opera, in Untitled (1983) di Mario Merz questa funzione è esaltata da una lancia leggera che trafigge una tela privata del telaio. Questo lavoro, dipinto astrattamente, richiama una forma simile a un gufo, tratta dal ricco bestiario dell'artista. 
Nelle loro opere, questi artisti abbracciano gli elementi naturali nella loro organicità più povera e più semplice: ghiaccio e sale. Poi, li elevano, associandoli a materiali industriali, come le stampe seriali per Rotella, strutture plastiche per Biasi, acciaio inox per Pistoletto, tubi al neon per Merz, fogli di piombo e un sistema di congelamento per Pierpaolo Calzolari e la sua opera Untitled (Black Salt) del 1986. Alighiero Boetti rinuncia a parte della propria autorialità artistica. Cieli ad Alta Quota, un pezzo del 1988 dell'iconica serie Aerei, illustra l'approccio collaborativo dell'artista nella creazione di opere d'arte, che vede coinvolti colleghi artisti e dilettanti a disegnare i suoi aeroplani sullo sfondo dei cieli d'alta quota. Un'altra opera d’arte che mette in discussione i caposaldi dell’Arte Pura è il pezzo da parete del 1980 di Jannis Kounellis, 'Mensola'. Quest’opera reinventa simultaneamente il linguaggio della scultura classica e della pittura; la tela è stata sostituita da una pesante lastra di ferro con mensole, sulla quale è esposta una piccola collezione di teste in gesso accanto ad alcuni materiali di artisti. Le sculture sono frammentate o macchiate di pittura colorata, gli stracci imbevuti di colore, i vetri rotti probabilmente appartenenti ad alcune cornici. 
 Un atteggiamento completamente diverso nei confronti della pittura è dimostrato dal silenzioso neo-espressionismo di Untitled (2010) di Mimmo Paladino. Untitled è un'opera su tela di grandi dimensioni che raffigura un colorato tableau a tecnica mista di elementi figurativi, forme geometriche e motivi decorativi, la testa umana rappresentata sia di profilo che frontalmente, una casa stilizzata e il numero 1. Le opere di Paladino sono infatti intrise di misticismo.
Mimmo Rotella 
Venere imperiale, 1966

Alighiero Boetti
Cieli Ad Alta Quota, 1988

Michelangelo Pistoletto
Uomo dal cappello giallo e verde, 1973


Friday, March 12, 2021

ROGELIO LOPEZ CUENCA. A QUEL PAESE

Dal 12 marzo al 13 giugno 2021 la Real Academia de España en Roma e Acción Cultural Española AC/E, in collaborazione con la Fondazione Baruchello, presentano la mostra A quel paese, prima retrospettiva in Italia dell’artista Rogelio López Cuenca, a cura di Anna Cestelli Guidi. La mostra, prodotta dalla Real Academia de España insieme ad Acción Cultural Española AC/E, ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma. 
 Realizzata nell’ambito delle celebrazioni del centocinquantenario della Real Academia de España en Roma, A quel paese completa il ciclo di esposizioni che hanno avuto come protagonisti alcuni dei più talentuosi ex borsisti dell’Accademia. Dopo Gregorio Prieto e Pepe Espaliú, la retrospettiva di Rogelio López Cuenca, borsista a Roma nel 1995-1996, si compone di 16 opere fortemente rappresentative dei lavori dell’artista andaluso e del suo legame con Roma nato durante il soggiorno all’Accademia e realizzate tra gli inizi degli anni Novanta e oggi. 
 L’esposizione si articola in tre sedi: il nucleo più sostanzioso dei lavori sarà esposto negli spazi dell’Accademia di Spagna sul Gianicolo, dove verranno eccezionalmente aperti al pubblico anche la terrazza-giardino e lo spazio di co-working, due opere alla Fondazione Baruchello a Monteverde e nello spazio pubblico della Città di Roma. Il Comune di Roma ha infatti messo a disposizione alcuni dispositivi pubblicitari dove verranno installati manifesti, adesivi e segnali urbani realizzati dall’artista. A quel paese si compone di pitture, installazioni, video, testi editoriali che illustrano alcune delle problematiche fondamentali e ricorrenti nella ricerca di López Cuenca, quali il viaggio, le politiche migratorie, la memoria storica, la speculazione urbana e la spettacolarizzazione della cultura in funzione del turismo, nel tentativo di sovvertire l’ordine costituito e aprire gli occhi sul “capitalismo delle immagini”. Il leitmotiv che lega tutte le opere, nonostante l’uso da parte dell’artista di tecniche e materiali sempre diversi, è l’indagine sul linguaggio, sulla parola, sulla sua tradizione e traduzione. Prima di tutto poeta e secondariamente artista, López Cuenca gioca sui doppi sensi, sulla fonetica, sullo scarto di senso che permette la parola scritta e verbale. Si spiega così anche il titolo, A quel paese, che nella sua voluta ambiguità semantica diventa esortazione, imprecazione, invito, ed è esemplare di quel “campo poetico espanso” che caratterizza il lavoro di López Cuenca.










Thursday, March 11, 2021

SIMONE ROCHA xH&M

From today the Simone Rocha x H&M collection for sale online and in some selected stores. Woman, Man, Child, clothes, accessories, shoes with prices that do not reach € 200. The Irish designer opens her archives and reworks her most iconic pieces for the Swedish brand.

 Da oggi la collezione di Simone Rocha x H&M in vendita on line e in alcuni negozi selezionati. 
Donna, Uomo, Bambino, abiti, accessori, scarpe con prezzi che non arrivano ai 200 €.
La stilista irlandese apre i suoi archivi e rielabora i suoi pezzi più iconici per il brand svedese.






 

Wednesday, March 10, 2021

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