Monday, January 31, 2022

HAUTE COUTURE S/S 2022: VALLI - SAAB- GRIMALDI

Giambattista Valli

Elie Saab

Elie Saab

Elie Saab

 
Antonio Grimaldi

Saturday, January 29, 2022

IL MERCATINO DEL BORGHETTO FLAMINIO TRA STORIA E CELEBRITY...

E’ stato stimato che in America circa 68Kg di vestiti finiscono direttamente nelle discariche. Poiché la maggior parte dei nostri vestiti oggi è realizzata con fibre sintetiche a base di petrolio, ci vorranno decenni perché questi indumenti si decompongano. Il modo migliore per diventare un consumatore consapevole è quindi comprare ‘usato’. Negli ultimi anni molte aziende di moda hanno optato per una scelta consapevole cercando di abbattere le emissioni, trattando tessuti ecologici e riciclando abiti dismessi. 
 E noi nel nostro piccolo cosa possiamo fare? La risposta è semplice: comprare usato e vendere quello che non usiamo più, trend che aziende come Vestiaire Collective e Vinted hanno saputo cavalcare creando siti e applicazioni di on-line market, veri e propri flea-market digitali.  In effetti in questi ultimi due anni di restrizioni queste applicazioni sono state anche un libero sfogo alla nostra voglia di fare shopping, ma sono dell'idea che è sempre molto più stimolante  fare un giro all'aperto, toccare con  mano i tessuti,  provare un cappello, incontrare gente e fare due chiacchiere con i commercianti.
A Roma tutto questo si può fare ogni domenica dalle 10.00 alle 19.00 al Mercatino del Borghetto Flaminio in Piazza della Marina 32. Qui si possono trovare vestiti boho-chic, modernariato e piccolo antiquariato, oggetti rari e introvabili. Dagli abiti creati da storici fashion designer, a dischi in vinile, bijoux americani d’epoca, lampadari anni ’50, occhiali da sole vintage, servizi da tè in porcellana, posate inglesi, foulard di seta firmati, pashmine indiane,  valigie e bauli dei viaggiatori d’antan, specchi inizio secolo e bizzarre chincaglierie di ogni genere. E anche parei africani, sciarpe batik con fiori colorati, poster delle mostre di New York, kilt e pullover made in Scotland, pantofole di cashmere, candele profumate, loden austriaci, vecchi cappotti di casentino, giacche di pelliccia ecologica colorata, lenzuola di lino asciugamani ricamati della nonna, tute da sci, coperte di lana tricot e non solo…libri rari e fotografie d’epoca, stampe di vedute romane,profumi da collezione, orecchini-scultura, borsette e portafogli di lucertola e coccodrillo, borse da viaggio fatte con antichi kilim, cuscini animalier, cinture con fibbie anni Settanta, orologi old style, colbacchi di visone anni Sessanta, cravatte e foulard di seta firmati, soprammobili di modernariato e giocattoli antichi. E inoltre pezzi eccentrici (e low cost) e accessori di Hermès, Gucci, Fendi e Vuitton magari messi solo una volta. 
Sfogliando il libro “Le Immagini di un’Idea” edito negli anni Novanta (anche questo ormai un pezzo vintage e soprattutto introvabile) si vedono tra le foto scattate al mercatino celebrity come Cher e icone di stile come Elsa Martinelli, Ira Fürstenberg, Maria Gabriella di Savoia e più tardi anche Diane Keaton. Insomma più che un’istituzione un cult. Vuoi mettere poter assistere a tutto questo piuttosto che premere un tasto del computer o scorrere lo schermo del cellulare?

 Il Mercatino del Borghetto Flaminio, ideato 27 anni fa dai collezionisti di abiti storici Enrico Quinto e Paolo Tinarelli, il primo a dare il via al trend - ormai un’istituzione - dei mercatini amatoriali romani, è un ricercato e bizzarro suk occidentale dove spesso vengono ospitati Onlus e progetti umanitari. Un animato mercato delle pulci che ricorda i flea market di Amsterdam, Parigi, Londra o i famosi Balon di Torino e il Feriköy Antika Pazari a Istanbul e che nel tempo è diventato l’immancabile rendez-vous domenicale di migliaia di romani,turisti internazionali e celebrity americane. Volti noti, artisti,designer, blogger e influencer amano andare a caccia di un buon affare o fermarsi per un caffè o un rapido lunch ai tavolini sotto il gazebo di Er Cimotto, food truck bio con piatti e ricette gourmet. 
Cher

Ira Furstenberg



Diane Keaton

Diane Keaton







 L’idea di diventare rigattiere per un giorno affascina ogni settimana centinaia di persone tra cui dandy e signore salottiereche si mettono in fila per prenotare il proprio stand e disfarsi così di tutto ciò che ingombra armadi, soppalchi, cantine e garage e magari fare la gioia di qualche originale collezionista in cerca proprio di “quell’oggetto” introvabile altrove. 
 Il costo di uno stand è di 92 euro (Iva inclusa), prenotabile in orario d’ufficio dal martedì al giovedì ai numeri di Creativitalia: 065880517 – 065817308 – 065810734 – Email: borghetto.flaminio@hotmail.com o direttamente al Borghetto Flaminio la domenica pomeriggio dalle 15 alle 18. Il biglietto d’ingresso al pubblico è di euro 1,60. Un servizio di fattorini è a disposizione degli espositori.

Wednesday, January 26, 2022

ITALO ZUFFI - FRONTE RETRO

Bologna- Fronte e retro (Front & back), the solo exhibition by Italo Zuffi (Imola, 1969) curated by Lorenzo Balbi and Davide Ferri opened at MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna on January 20, 2022 and will be visible at the museum until May 1, 2022. 
The exhibition project, which will continue later in the space of Palazzo De' Toschi, allows to present for the first time in an extensive way the work of one of the most important Italian artists born in the late 1960s. Fronte e retro is ideally divided into two moments, capable of recalling and relaunching each other: on the one hand, at MAMbo, an itinerary that allows the artist's work to be reread taking into account a spectrum of works ranging from the beginning, in the mid-1990s, until 2020. On the other hand, at Palazzo De' Toschi a series of new productions, of works created for the occasion and in reaction to the characteristics of the space, touches on some of the nodal aspects of his recent research. 
 The exhibition, as a whole, revolves around some thematic focal points that have always sustained Zuffi's work and that are translated into contrasts and oppositions that can act on the body (sometimes that of the artist himself) as well as on the sculptural form: between the ideas of construction and at the same time of destruction/fall; of work and, at the same time, of energy dispersion; of softness and rigidity; of fragility and competition. The works presented at MAMbo - pieces of sculpture, photography, video and performance, languages around which Zuffi's poetics has developed over time - reconstruct the artist's path through new combinations and without necessarily following a chronological progression. The works exhibited, more than fifty, generate new hypotheses of dialogue between them putting together the best known and emblematic of the artist to some of those less seen. Among them, for example, two videos from the beginning: The Reminder, the image of a body that stretches and stiffens up to the limit of its possibilities, and Perimetro, in which a body tries to establish its relationship with the space generating a sense of waiting and perpetual irresolution. 
The Sala delle Ciminiere, on the other hand, brings out some of the most important aspects of the artist's sculptural practice, through a selection of Scomposizioni and Osservatori trasportabili, created at the turn of the 1990s and 2000s around the idea of architecture, in direct dialogue with the spaces recovered from Aldo Rossi's project, up to a series of easels, emblematic object of his practice, recalling an idea of work and sculpture that can show itself as it unfolds, without necessarily finding a definitive form, and The mystery boy, a series of images in which we see a boy, lying on the floor, who seems to invest all the energy and concentration of which he is capable around an apparently useless action. Particular attention is dedicated to the works that the artist brings together under the theme of competition: Italo Zuffi explores "from the inside" the mechanisms of power - especially of the contemporary art system - as they are reflected both in the institutions that represent and support them, and in society in general. He subverts them, ridicules them, interprets them with actions, performances and happenings capable of involving the public and becoming works/traces in the exhibition. 
The exhibition at Palazzo De' Toschi focuses mainly on sculptural practice, configured as a faithful reproduction of a form, and questioning of the same through intrusions and fragmentations. This part of the project, moreover, highlights one of the fundamental aspects of Zuffi's research in recent years: that of the investigation around the word, used both in poetic form (a collection of short poetic texts by the artist, written between 2013 and 2014, is entitled Poesie Doppie) and as an element from which the sculptural form is generated.












Tuesday, January 25, 2022

ANCHE THIERRY MUGLER SE N'E' ANDATO

Un altro lutto nel mondo della moda in questo periodo dopo quello di Nino Cerruti il 15 gennaio e di André Leon Talley il 18 gennaio. 
Domenica 23 gennaio muore anche Thierry Mugler, a darne la notizia il suo agente, Jean-Baptiste Rougeot. 
Mugler nasce a Strasburgo nel '48, studia danza classica, a 19 anni si trasferisce a Parigi seguendo una compagnia di ballo, nel '70 disegna la sua prima collezione intitolata Cafè de Paris e già nel '73, dopo aver portato al successo Gudule, la boutique più alla moda di Parigi, fonda una maison con il suo nome, divenendone proprietario nell'86. Influenzato dalle linee fascianti degli anni '40, le ha sapute ben adattare alla moda degli anni'80 creando abiti sexy e appariscenti. La sua visione anatomica della linea è caratterizzata dalla vita strizzata e da spalle esagerate, ogni sua giacca è tagliata e imbottita per creare il suo ideale di donna vamp e dominatrice. La struttura dei suoi abiti è definita"body conscious"per il rispetto delle proporzioni, nonostante alcune siano volutamente esagerate e teatrali. Eclettico e fuori dal comune, trova spunti creativi nella storia, ma anche nella carrozzeria delle automobili americane anni '70, e nel cinema (la Hollywood di Edith Head e di Busby Berkeley). Memorabili i corsetti creati per Madonna, l'abito indossato da Demi Moore in Proposta Indecente, i miniabiti disegnati per Sharon Stone. Nel '91 fa sfilare Diana Ross per la sua collezione Primavera-Estate: è la prima volta che una cantante-attrice sfila in passerella. Nel '92 dirige il video di George Michael "Too Funky" con le super modelle Linda Evangelista, Tyra Banks, Nadja Auermann, Emma Sjöberg, Estelle Hallyday ed  Eva Herzigová. Sempre nel '92 è  planetario il successo del profumo Angel. Nel 2003 Manfred Thierry Mugler abbandona la moda per dedicarsi esclusivamente alle sue fragranze. Nel 2010 il rilancio del marchio. La direzione creativa viene affidata a Nicola Formichetti che sceglie di cambiare il marchio e di chiamarlo solo Mugler. Nel 2013 la direzione creativa passa a David Koma, finchè nel 2017 viene nominato  direttore creativo Casey Cadwallader, riportando il marchio sotto i riflettori. 
 Negli ultimi anni, gli abiti vintage di Mugler hanno visto una significativa rinascita tra le celebrità, tra cui Lady Gaga in alcunu video musicali come "Telephone", "Born This Way" e "Paparazzi" e Cardi B che vantava una lunga amicizia con Mugler, spesso ha indossando i suoi abiti vintage sui red carpet e nei video musicali, oltre a citare il marchio nella canzone "Wild Side". Mugler ha anche disegnato i costumi per I Am... World Tour di Beyoncé, rendendo così il suo brand uno dei marchi vintage di lusso più ambiti dai consumatori della Generazione Z, secondo Teen Vogue. Nel 2019, ha creato un modello unico per Kim Kardashian da indossare al Met Gala. Nello stesso anno il Museo di Belle Arti di Montreal (MMFA) ha lanciato la mostra "Thierry Mugler: Couturissime" a lui dedicata, mostra che si può visitare ora a Parigi, dove resterà aperta fino all’aprile 2022. In esposizione 150 pezzi scelti nell’archivio del couturier  che coprono il periodo tra il 1977 e il 2014.
 "si tratta di sembrare gradevoli e di aiutare la linea...e si tratta di riuscire a farsi una bella scopata, tesoro"- disse Mugler a Kim Basingerin  nel film Pret-à-Porter di Robert Altman. Mancherà il suo stile ironico e postmoderno.

Fotografia di Thierry Mugler 1996

Emma Sjöberg S/S92




Simonetta Gianfelici F/W 1995
Abito ispirato alla "Nascita di Venere" del Botticelli
indossato da Cardi B ai Grammy Award del 2019

F/W 1997


S/S 1988



TOP: F/W '79 - F/W '79 - F/W '84
DOWN: F/W '95 - F/W '95 - F/W '92

TOP: S/S '97 - S/S '97 - S/S '98
DOWN: S/S 98 - S/S '99 - F/W '99



Jerry Hall

Demi Moore in Proposta indecente

David Bowie

Diana Ross e Tracee Ellis Ross per Thierry Mugler Spring/Summer 1991” 


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