Showing posts with label michelangelo pistoletto. Show all posts
Showing posts with label michelangelo pistoletto. Show all posts

Tuesday, June 18, 2024

Michelangelo Pistoletto Love Difference

Love Difference, è una monumentale e variopinta installazione luminosa composta da 20 scritte al neon, in cui la frase “amare le differenze” è tradotta nelle lingue più diffuse del mondo. Questo lavoro, concepito per la prima volta nel 2005 come parte di Luci d’Artista a Torino, nasce nell’ambito del più ampio e articolato progetto del 2002 Love Difference – Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea, nato per promuovere il rispetto e la comprensione reciproca tra le diverse culture attraverso l’universalità dell’arte. A più di vent’anni dalla sua fondazione, il suo messaggio è oggi più attuale che mai:

 

“Da una parte la differenza tra etnie, religioni e culture è, oggi, causa di terribili conflitti; dall'altra vi è una drammatica situazione prodotta dalla supremazia dei poteri che producono l'uniformità e il livellamento delle differenze [...] Uniformità e differenza sono i due termini antagonisti che rappresentano la massima tensione conflittuale nell'attuale realtà planetaria. Una politica che porti ad “amare le differenze” è vitale per lo sviluppo di nuove prospettive nell'intera compagine sociale”. (M. Pistoletto, Manifesto Love Difference, 2002, in "Journal 7", Cittadellarte, Biella 2002, p. 47).

 

Installata come una delle grandi insegne luminose che si incontrano ai margini delle strade, Love Difference si affaccia per la prima volta su quel Mar Mediterraneo che è crocevia di culture ed elemento che congiunge terre e popoli diversi, in un momento che nello stesso luogo, come già detto, ha appena visto riunirsi i grandi che governano il mondo. Questa particolare cornice spaziale e temporale amplifica il messaggio di pace e comunione tra i popoli di cui l’opera è portavoce, ricordandoci che il dialogo, la tolleranza e l’accettazione dell’altro sono i principi su cui fondare la nostra società.

 

A rafforzare il senso di questo gesto, Michelangelo Pistoletto ha concepito un’opera specchiante, prodotta in occasione di questo progetto e donata a ciascuno dei membri del G7. Ispirandosi alla celebre Creazione di Adamo della Cappella Sistina, “conTatto” riproduce una mano che riflettendosi ne crea un’altra virtuale, a ricordarci la necessità di trovare un equilibrio tra il mondo naturale e quello artificiale. L’opera contiene al suo interno il libro La Formula della Creazione in cui Pistoletto, nel ripercorre l’evoluzione della sua pratica artistica e della sua riflessione teorica, restituisce anche il suo significato religioso, politico e scientifico, evidenziando come l’arte, che l’artista definisce “demopratica”, non sovverta ma generi, armonizzi e interconnetta ogni forma di governo esistente.

Fino al 20 ottobre 2024

 

Ex IMARFA
Strada Provinciale 90, Litoranea Torre Canne – Savelletri, Fasano




Friday, March 19, 2021

PIONEERS-CARDI GALLERY FOR ART BASEL

Cardi Gallery, in occasione di Art Basel 2021, nell'ambito della viewing room online "Pioneers", presenta le opere d'arte di otto maestri italiani del dopoguerra. Attraverso una selezione intitolata Pioneri della terra e dei cieli la galleria propone otto opere prodotte tra il 1966 e il 2010, sfidando il rapporto tra spettatore e arte, questi artisti hanno avuto un ruolo significativo nel cambiare il corso dell'arte contemporanea. Durante tutta la sua carriera, Mimmo Rotella ha sviluppato nuove tecniche per superare i limiti della pittura: il décollage negli anni '50, l'emulsione fotografica e l'artypo negli anni '60, il blank negli anni '80. La Diva (1963) è uno dei primi esempi delle sue emulsioni fotografiche, in cui l'artista trasforma la tradizionale tela in una superficie fotografica su cui proiettare immagini ingrandite provenienti da riviste o dal proprio corredo iconografico. Il suo vocabolario visivo attinge costantemente dalla cultura pop, dalle icone del cinema, della pubblicità e della cronaca trasformandole nel soggetto per eccellenza di città in continua evoluzione e di un'economia in forte espansione. L'atteggiamento ribelle di Rotella verso lo spazio sacro della tela e l'atto del dipingere, così come la sua giocosità con i materiali quotidiani, fanno di lui un pioniere nello sviluppo dell'arte italiana del dopoguerra. 
Come Rotella, anche Alberto Biasi allarga gli orizzonti della pittura attraverso l'assemblaggio di materiali di produzione industriale. La sua opera Drops in Lewisham (1974) evoca l'immaginario di gocce tremolanti attraverso un processo cinetico virtuale in cui strisce di PVC e acrilico sono animate dal movimento dello spettatore davanti all'opera, creando così nuove forme che guidano lo sguardo. 
Nella serie di quadri specchianti di Michelangelo Pistoletto come 'Uomo dal cappello giallo e verde' (1973), lo spettatore diventa fisicamente parte integrante del dipinto. Proprio come per Pistoletto lo specchio funge da ponte tra l'opera d'arte e il mondo del "qui e ora", lasciando quindi che il quotidiano sconfini nell'opera. Proprio come per Pistoletto lo specchio funge da ponte tra l'opera d'arte e il mondo del "qui e ora", lasciando quindi che il quotidiano sconfini nell'opera, in Untitled (1983) di Mario Merz questa funzione è esaltata da una lancia leggera che trafigge una tela privata del telaio. Questo lavoro, dipinto astrattamente, richiama una forma simile a un gufo, tratta dal ricco bestiario dell'artista. 
Nelle loro opere, questi artisti abbracciano gli elementi naturali nella loro organicità più povera e più semplice: ghiaccio e sale. Poi, li elevano, associandoli a materiali industriali, come le stampe seriali per Rotella, strutture plastiche per Biasi, acciaio inox per Pistoletto, tubi al neon per Merz, fogli di piombo e un sistema di congelamento per Pierpaolo Calzolari e la sua opera Untitled (Black Salt) del 1986. Alighiero Boetti rinuncia a parte della propria autorialità artistica. Cieli ad Alta Quota, un pezzo del 1988 dell'iconica serie Aerei, illustra l'approccio collaborativo dell'artista nella creazione di opere d'arte, che vede coinvolti colleghi artisti e dilettanti a disegnare i suoi aeroplani sullo sfondo dei cieli d'alta quota. Un'altra opera d’arte che mette in discussione i caposaldi dell’Arte Pura è il pezzo da parete del 1980 di Jannis Kounellis, 'Mensola'. Quest’opera reinventa simultaneamente il linguaggio della scultura classica e della pittura; la tela è stata sostituita da una pesante lastra di ferro con mensole, sulla quale è esposta una piccola collezione di teste in gesso accanto ad alcuni materiali di artisti. Le sculture sono frammentate o macchiate di pittura colorata, gli stracci imbevuti di colore, i vetri rotti probabilmente appartenenti ad alcune cornici. 
 Un atteggiamento completamente diverso nei confronti della pittura è dimostrato dal silenzioso neo-espressionismo di Untitled (2010) di Mimmo Paladino. Untitled è un'opera su tela di grandi dimensioni che raffigura un colorato tableau a tecnica mista di elementi figurativi, forme geometriche e motivi decorativi, la testa umana rappresentata sia di profilo che frontalmente, una casa stilizzata e il numero 1. Le opere di Paladino sono infatti intrise di misticismo.
Mimmo Rotella 
Venere imperiale, 1966

Alighiero Boetti
Cieli Ad Alta Quota, 1988

Michelangelo Pistoletto
Uomo dal cappello giallo e verde, 1973


Wednesday, April 11, 2018

THE SZECHWAN TALE China, Theatre and History

Dal 12 aprile al 15 luglio 2018 FM Centro per l’Arte Contemporanea presenta The Szechwan Tale. China, Theater and History (Cina, Teatro e Storia), una nuova grande mostra a cura di Marco Scotini – direttore artistico di FM – che si rivolge al contesto cinese, proseguendo la linea d’indagine tracciata con le mostre Non-Aligned Modernity, dedicata all’arte dell’Est Europa, e Il Cacciatore Bianco/The White Hunter, sull’arte africana.
The Szechwan Tale. China, Theater and History inaugura il 12 aprile 2018, durante la Milano Art Week, in concomitanza con miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano. La mostra ripercorre la storia delle relazioni tra Oriente e Occidente attraverso i grandi temi del Teatro e della Storia, trattando questi argomenti all’interno di un percorso espositivo unico, concepito come un meta-teatro in cui più di trenta di artisti internazionali e cinesi forniscono una decostruzione degli strumenti della macchina teatrale – il pubblico, il sipario, l’attore (l’automa, il puppet, il teatro delle ombre), i costumi e la scenografia (ambiente mutabile e immutabile), il testo e la musica – come metafora di altrettanti fenomeni sociali e del loro carattere storico.
La mostra è una evoluzione del progetto che il curatore Marco Scotini ha realizzato ad Anren, antica città del Sichuan in Cina, all'interno della prima Biennale di Anren (ottobre 2017 – febbraio 2018), intitolata Today’s Yesterday, con l'aggiunta di ulteriori artisti cinesi di fama internazionale. Le opere d'arte in mostra spaziano dalla pittura alla fotografia, dall'installazione ai video e ai film/documentari e provengono da prestigiose collezioni private. l titolo della mostra è un riferimento all'opera teatrale The Good Person of Szechwan (L'anima buona del Sezuan) di Bertolt Brecht del 1938, messa in scena a Milano al Piccolo Teatro da Strehler nel 1957-58.
 Tra gli artisti: Cornelius Cardew, Chen Zhen, Chia-Wei Hsu, Céline Condorelli, Peter Friedl, Yervant Gianikian & Angela Ricci Lucchi, Piero Gilardi, Dan Graham, Jia Zhangke, Joris Ivens, Joan Jonas, William Kentridge, Jiří Kovanda, Mao Tongqiang, Mei Lanfang, Lin Yilin, Liu Ding, Rithy Panh, Michelangelo Pistoletto, Lisl Ponger, Qiu Zhijie, Pedro Reyes, Santiago Sierra, Sun Xun, Ulla von Brandenburg, Clemens von Wedemeyer & Maya Schweizer, Wei Minglun, Yang Fudong, Yang Yuanyuan, Zhang Huan, Zhang Xiaogang e altri ancora.
Clemens Von Wedemeyer & Maya Schweizer, Metropolis. 
Report from China, 2004-2006. Courtesy the artists


Joris Ivens, Comment Yukong déplaça les montagnes 
 Répétition à l’Opéra de Pékin, 1977, 30’. Courtesy European Foundation Joris Ivens


Qiu Zhijie, The Greeting, 2013, 
paper masks, silicone masks. Installation view at Anren Biennale, 2017. 
Courtesy Anren Biennale and GALLERIA CONTINUA San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana

Mei Lanfang in “The Fisherman's Revenge” (Dǎ Yú Shā Jiā), 1930s. 
Courtesy Mei Lanfang Museum, Beijing


Michelangelo Pistoletto, Wardrobe, 2017, 
installation, mirror, clothes. Installation view at Anren Biennale, 2017. Courtesy Anren Biennale

Wei Minglun, Sichuan Opera, “The Good Person of Szechwan”, 1987.

Scenes from the Sichuan Opera play by Wei Minglun
 “The Good Woman, the Bad Woman” inspired by Bertolt Brecht’s work.



William Kentridge, stills from Notes Towards a Model Opera, 2014-2015,
 3-channel video installation, HD video, sound, 10’ 40’’. Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli

Tuesday, October 11, 2016

TIME IS OUT OF JOINT-GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

Lunedì 10 ottobre 2016, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, diretta da Cristiana Collu, riapre con l'inaugurazione della grande mostra: Time is Out of Joint.
L’esposizione, il cui titolo cita i versi dell’Amleto di William Shakespeare “The time is out of joint”, sonda l’elasticità del concetto di tempo, un tempo non lineare, ma stratificato, che sembra porre in atto il dilemma dello storico dell’arte Hans Belting “la fine della storia dell’arte o la libertà dell’arte”. Si abbandona qualsiasi linearità storica, per una visione che si dispiega su un piano sincronico, le opere dialogano tra loro creando composizioni inedite e veri e propri "panorami d'arte".
Da Gustav Klimt, Lucio Fontana, Giacomo Balla, Alberto Giacometti a Cristina Lucas, Adrian Paci, Sophie Ristelhueber, da Francesco Clemente, a Pino Pascali e Giuseppe Canova, solo per citarne alcuni.
Con l' inaugurazione di questa mostra si porta a compimento l’ampio processo di trasformazione, riorganizzazione e riallestimento, iniziato il 21 giugno 2016, con la restituzione al pubblico di spazi completamente rinnovati e la profonda rilettura delle sue collezioni. Dalle 20.00 con il jazz d’autore la scalinata si è trasformata in un palco a cielo aperto, con il jazz live di Paolo Fresu e Gianluca Petrella.
 Time is Out of Joint -11.10.2016 — 15.04.2018
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea viale delle Belle Arti 131

Pino Pascali
32 mq di mare circa

Antonio Canova
Ercole e Lica

Giuseppe Penone
Spoglia d'oro su spine d'acacia

Gino De Dominicis -Senza Titolo
Pino Pascali- Ricostruzione del Dinosauro


Alessandro Piangiamore
Le XXX sorelle (se Roma non brucia)

Alberto Giacometti - Grande donna
a sin. Alain Jacquet - Le déjeuner sur l'herbe
a ds. Lucio Fontana - Teatrino


Pietro Galli -Giove
Andy Warhol - Hammer and sickle

Michelangelo Pistoletto
Un giovanotto (la smorfia)


Francesco Clemente
Senza titolo

Alberto Burri
Ferro SP

Berlinde De Bruyckere
We are all Flesh (Istanbul)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...