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Tuesday, March 26, 2019

LYGIA PAPE - FONDAZIONE CARRIERO MILANO

Fifteen years after the death of  Lygia Pape (Rio de Janeiro, 1927-2004), Fondazione Carriero sets out to narrate and explore the career of the Brazilian artist, emphasizing her eclectic, versatile approach. Across a career span of 45 years, Pape came to grips with multiple languages—from drawing to sculpture, video to dance, ranging into installation and photography— absorbing the lessons of European modernism and blending them with the cultural tenets of her country, generating a very personal synthesis of artistic practices. On show some nuclei of pieces from 1952 to 2000. Seen as a whole, her research reveals the way each new project develops as a natural evolution of those that preceded it. These connections are highlighted in the display of the works, spreading through the three floors of the Foundation and linked together by a common root, a leitmotif that originates in observation of nature and its translation into signs. The works on view include Livro Noite e Dia and Livro da Criação, among her most important pieces, books seen as objects with which to establish a relationship, condensations of mental and sensory experiences. The Tecelares, a series of engravings on wood, combine the Brazilian folk tradition with the Constructivist research of European origin. The exhibition also features Tteia1, the distinguished installation that embodies Lygia Pape’s investigation of materials, the third dimension and the constant drive towards reinvention and reinterpretation of her language.

from March 28th till July 21st
Fondazione Carriero 
via Cino del Duca 4 - Milano

 A quindici anni dalla scomparsa di Lygia Pape (Rio de Janeiro, 1927-2004), la Fondazione Carriero intende raccontare e approfondire il percorso dell’artista brasiliana sottolineandone in particolare l’eclettismo e la poliedricità. Nell’arco dei quarantacinque anni della sua carriera, Pape si è confrontata con una molteplicità di linguaggi – dal disegno alla scultura, dal video al balletto, sconfinando nell’installazione e nella fotografia – facendo propria la lezione del modernismo europeo per poi fonderlo con le istanze della cultura del suo Paese, fino ad arrivare a una personalissima sintesi tra le pratiche artistiche. In mostra alcuni nuclei di opere realizzate tra il 1952 e il 2000. Il complesso della produzione di Lygia Pape evidenzia come ogni nuova ricerca nasca e si sviluppi come naturale evoluzione delle precedenti. Queste connessioni sono messe in risalto dall’allestimento delle opere in mostra, che si articolano negli ambienti della Fondazione e rimangono legate a una radice comune; il filo conduttore trova la sua origine nell’osservazione della natura e nella sua traduzione in segno. Tra le opere esposte troviamo Livro Noite e Dia e Livro da Criação, alcuni dei suoi principali lavori, libri intesi come oggetti con cui entrare in relazione che condensano esperienze mentali e sensoriali. I Tecelares, la serie di incisioni su legno in cui si fondono tradizione popolare brasiliana e ricerche costruttiviste di origine europea. E ancora, Tteia1, la celebre installazione che racchiude tutta l’indagine di Lygia Pape sui materiali, la tridimensionalità e la costante propensione all’innovazione e reinterpretazione del suo linguaggio.

giovedì 28 marzo – domenica 21 luglio 2019
Fondazione Carriero 
via Cino del Duca 4 - Milano











Friday, October 26, 2018

DEL BELLO IDEALE- GIULIO PAOLINI IN MOSTRA A MILANO

Da oggi a Milano è possibile visitare la mostra personale di Giulio Paolini: Del bello ideale, a cura di Francesco Stocchi, inaugurata ieri alla Fondazione Carriero che prosegue il suo percorso di indagine dell’arte concettuale analizzando l’opera dell'artista genovese.
 Del bello ideale ripercorre l’intero arco dei suoi 57 anni di carriera, esponendo capisaldi della sua produzione come Senza titolo (1961), Monogramma (1965), AB 3 (1966), Nécessaire (1968), Controfigura (critica del punto di vista) (1981), alcuni dei suoi celebri autoritratti, fino a tre nuove opere appositamente concepite per l’occasione.
Tre sono i nuclei tematici individuati come punti di riferimento nel percorso espositivo, presentati singolarmente, uno per ogni piano della Fondazione, ma mantenendo una relazione reciproca e costante tra loro. Al piano terra l’allestimento ruota attorno al tema del Ritratto e Autoritratto, fulcro della poetica di Paolini, che fin dall’inizio degli anni Sessanta si è cimentato in modo fortemente personale con l’analisi di questa tematica, distillandola fino ad arrivare alla sottrazione dell’autore nella sua opera. La sezione al primo piano si intitola In superficie e sviluppa la relazione con il tema della prospettiva nelle sue varie declinazioni, dall’indagine sulla linea alla simbologia dell’orizzonte fino all’uso della specularità, della tautologia e della ripetizione come strumenti di analisi dello spazio e del tempo. Infine, la sala rococò del secondo piano fa da cornice a Uno di due, che presenta una selezione di lavori che indagano il rapporto tra il mito e la classicità nell’universo artistico di Paolini, emblemi di quella bellezza ideale che crea una distanza apparentemente incolmabile tra opera d’arte e osservatore.
Fino al 10 febbraio
Fondazione Carriero Via Cino del Duca 4 – Milano
Giulio Paolini
Senza titolo (Plakat Carton), 1962

Giulio Paolini
Necessaire, 1968

Giulio Paolini
Idem IV, 1974

Giulio Paolini
Mimesi, 1975

Giulio Paolini
Caleidoscopio,1976

Giulio Paolini
Ritratto dell'artista..1980,parte2

Giulio Paolini
Controfigura,1981

In studio, Torino 1965, foto Anna Piva

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