Showing posts with label mostre a venezia. Show all posts
Showing posts with label mostre a venezia. Show all posts

Tuesday, April 16, 2024

Willem de Kooning e l’Italia

Willem de Kooning, uno degli artisti più rivoluzionari e influenti del XX secolo, è il protagonista di una grande mostra nelle sale dedicate alle esposizioni temporanee presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia.

Willem de Kooning e l’Italia aprirà al pubblico il 17 aprile 2024, in concomitanza con la 60. Biennale d’Arte di Venezia, e sarà visitabile fino al 15 settembre 2024.

È la prima esposizione che esplora i periodi che Willem de Kooning trascorse in Italia nel 1959 e nel 1969 e il profondo impatto che questi soggiorni ebbero sul suo lavoro. Il progetto espositivo riunisce 75 opere, che ne fanno la più grande retrospettiva dell’artista mai organizzata in Italia.

I curatori della mostra, Gary Garrels e Mario Codognato, hanno accertato l’influenza che l’Italia ebbe sulle opere successive, dipinti, disegni e sculture, che de Kooning eseguì in America; aspetto che finora non era mai stato analizzato in modo esaustivo. L’effetto a lungo termine di questi due periodi creativi è testimoniato da un’eccezionale selezione di lavori, che vanno dalla fine degli anni Cinquanta agli anni Ottanta.

Giulio Manieri Elia, Direttore delle Gallerie dell’Accademia, ha dichiarato: “Siamo convinti che proporre de Kooning sia stata la scelta giusta per diverse ragioni: prima di tutto per l’importanza dell’artista. In secondo luogo, per il tema e la speciale connessione con l’Italia, aspetti che ci sono cari e vicini. Va aggiunto che dopo la morte di de Kooning, le sue opere sono state esposte solo raramente in Italia, l’ultima mostra dedicata al suo lavoro risale a diciotto anni fa. Infine, ciò che ci ha convinto è stata la qualità della selezione compiuta dai curatori: circa 75 opere che rappresentano la rilevanza dei periodi più espressivi della sua pratica”.

L’esposizione include una selezione dei grandi e suggestivi disegni Black and White Rome che de Kooning realizzò durante il primo lungo soggiorno nella capitale nel 1959. I lavori sono esposti insieme a opere della fine degli anni cinquanta eseguite nel periodo precedente la sua prima visita in Italia.

Sono esposti insieme per la prima volta anche tre dei Pastoral Landscapes più noti di de Kooning, Door to the RiverA Tree in Naples e Villa Borghese. Dipinti a New York nel 1960, dimostrano in modo evidente i persistenti ricordi del suo viaggio. Questa sezione della mostra comprende anche grandi opere figurative della metà degli anni sessanta che hanno aperto la strada al suo interesse per la scultura.

In uno spazio dedicato alla scultura si possono ammirare tredici piccoli bronzi che de Kooning realizzò a Roma. Creati dopo un incontro casuale con un amico scultore, sono il risultato dei primi esperimenti dell’artista con l’argilla che lo portarono a produrre un consistente corpus di opere a New York tra il 1972 e il 1974.

L’esposizione apre anche un dialogo tra pittura e scultura con i disegni degli anni Sessanta e Settanta. Le opere più significative includono quattro disegni a inchiostro che de Kooning eseguì a Spoleto nel 1969, presentati insieme a una selezione complementare di lavori intimi e gestuali, concettualmente legati alle sculture, in cui l’artista frammenta la figura, lasciando spesso spazi vuoti contrapposti a linee vigorose.

L'allestimento progettato da UNA/UNLESS diretto dall'architetto Giulia Foscari, si conclude con una selezione degli ultimi dipinti di de Kooning realizzati negli anni ottanta, in cui il linguaggio della forma tridimensionale viene trasfigurato in una nuova poesia astratta. In questi lavori i riferimenti figurativi sono più vaghi e caratterizzati da tonalità con dominanti bianche, bilanciate da bande e aree dai colori brillanti. Sono tra le opere più sublimi di de Kooning, in cui riecheggiano accenni alla composizione barocca.

Gary Garrels e Mario Codognato, curatori, hanno dichiarato: “Per creare il suo lessico personale Willem de Kooning attingeva alla cacofonia dell’eccitazione visiva, alla luce e al movimento della vita quotidiana. L’impatto di ogni esperienza visuale poteva tradurre o generare un’idea per realizzare un nuovo disegno o un nuovo dipinto. Osservando come New York ed East Hampton, le sue città, hanno influenzato le sue opere, si può concludere che lo stesso si sia verificato a Roma, generando una Gestalt di ‘scorci’. Durante i periodi formativi nella capitale, de Kooning trasse da tutto ciò che lo circondava un nuovo modo di guardare e di dare vita al suo medium, grazie all’osservazione diretta dei dipinti e delle sculture classiche ma anche al lavoro dei suoi nuovi amici artisti italiani”.



Willem de Kooning Biografia
Willem de Kooning (1904, Rotterdam, Paesi Bassi - 1997, East Hampton, USA) è uno dei grandi artisti del XX secolo. Nel 1948 ottiene il consenso della critica con una mostra personale di dipinti a olio e smalto, non figurativi e riccamente lavorati, tra cui i suoi ormai ammiratissimi dipinti in bianco e nero. Poco dopo, nel 1950, completa Excavation, un’opera astratta a grande scala. Il lavoro, probabilmente una delle tele più importanti del XX secolo, viene scelto, insieme ad altri, per rappresentare gli Stati Uniti alla 25a Biennale di Venezia, dal 3 giugno al 15 ottobre 1950, la prima delle sei a cui partecipa (1950, 1954, 1956, 1978, 1986 e 1988).

Pittore anticonformista, rifiuta le norme stilistiche consolidate dissolvendo il rapporto tra primo piano e sfondo e utilizzando la pittura per creare gesti emotivi e astratti. Tra la fine degli anni quaranta e l’inizio degli anni cinquanta, de Kooning, insieme ai suoi contemporanei, viene variamente etichettato come “Action Painter”, “espressionista astratto” o semplicemente appartenente alla “Scuola di New York”. Fu uno dei pochi innovatori a cui, negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, si deve lo storico spostamento del centro dell’avanguardia artistica da Parigi a New York.



Pirate (Untitled II), 1981,
oil on canvas, 88 x 77 inches (223,4 x 194,4 cm)
Red man with moustache,1971
oil on paper mounted on canvas museo nacional thyssen bornemisza madrid the willem de kooning foundation-siae
screams of children come from seagulls untitled xx,1975-
oil on canvas glenstone museum potomac maryland -the-willem de kooning foundation-siae
Untitled #12, 1969,
bronze, 7 ½ x 9 ¼ x 5 ¾ inches (19,1 x 23,5 x 14,6 cm)
Untitled (Rome), 1959,
ink on paper, 40 x 30 inches (101,6 x 76,2 cm)

Friday, June 30, 2023

The Floating Realm

IN’EI 
presenta

 

 

Studio h220430

The Floating Realm

a cura dell’architetto giapponese Satoshi Itasaka 板坂 諭

 

 

Per il secondo appuntamento dedicato al design

la galleria invita tutti a tornare al gioco,

ai sogni e ai sentimenti del regno fluttuante dell’infanzia.

 

Per avvicinarsi a questa immersione, da oggi sarà possibile accedere alla versione nel Metaverso della galleria e di questa mostra

Galleria IN’EI

Sestiere San Polo, Riva dei Vin, 1100, Venezia 


1° luglio – 20 agosto 2023








Monday, May 9, 2022

MARLENE DUMAS "OPEN-END" - PALAZZO GRASSI

Last weekend I was in Venice for the Biennale. Arriving late on Friday many museums were already closing. I managed to enter Palazzo Grassi where there is a Marlene Dumas  exhibition. An artist I didn't know at all.
The exhibition, entitled “open-end”, is curated by Caroline Bourgeois in collaboration with Marlene Dumas. It brings together over 100 works and focuses on her whole pictorial production, with a selection of paintings and drawings created between 1984 and today, including unseen works made in the last few years. Presented over the two floors of Palazzo Grassi, the works exhibited come from the Pinault Collection, as well as from international museums and private collections. Considered one of the most influential artists on the contemporary art scene, Marlene Dumas was born in 1953 in Cape Town, South Africa. She grew up and studied fine arts during the brutal Apartheid regime. In 1976, she came to Europe for further studies and settled in Amsterdam, where she still lives and works. If in the early years of her career she was known for her collages and texts, Marlene Dumas today works mainly with oil on canvas and ink on paper. Her work largely consists of portraits, which are universal representations of suffering, ecstasy, fear, desperation, but are also often comments on the act of painting itself. A crucial aspect of her work is her use of images from which she draws inspiration, be it in newspapers, magazines, film stills, films or polaroids she herself has taken. Of her work she says: “I am an artist who uses second-hand images and first-hand emotions”. 
 Love and death, gender and race, innocence and blame, violence and tenderness are the major questions she raises, and which combine the intimate sphere with socio-political aspects, news stories and main topics of art history. Her work is based on an awareness that the endless flow of images we see daily impacts our perception of ourselves and our ability to read the world. For her, painting is a very physical act, revolving around eroticism and its different histories. Marlene Dumas’ work focuses on the representation of human figures dealing with the most intense emotions















Tuesday, May 7, 2019

BIENNALE DI VENEZIA: ALBERTO BIASI.TRA REALTA' E IMMAGINAZIONE

Dal 7 maggio al 18 luglio 2019, in occasione della 58' Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Palazzo Ferro Fini ospita la mostra ALBERTO BIASI. TRA REALTÀ E IMMAGINAZIONE, l’esposizione rende omaggio a uno dei protagonisti dell’arte italiana del secondo Novecento ripercorrendone la sessantennale carriera attraverso la presentazione di una preziosa selezione di opere significativamente rappresentative delle diverse fasi della sua ricerca. Nelle eleganti sale di Palazzo Ferro Fini sarà esposta una selezione di opere storiche e di grandi opere recenti appartenenti a quattro diversi cicli di produzione: Torsioni – opere generalmente bicromatiche sviluppate su forme geometriche classiche, realizzate con strisce in pvc combinate in modo da creare effetti percettivi cangianti, a seconda dello spostamento del punto di vista dello spettatore; Ottico Cinetici – opere che trovano già nella definizione il senso della poetica di Biasi: la ricerca, attraverso la scienza antica dell'ottica, di un dinamismo percettivo ed emotivo; Politipi – lavori realizzati tra la seconda metà degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta, caratterizzati dalla sovrapposizione di più piani e dall’intreccio multiplo di listelli; Uniche Tele – lavori recenti la cui particolarità si colloca nella lavorazione: si tratta di opere dipinte sul retro della tela e, solamente grazie al taglio e alla torsione di questa, il disegno sottostante.
Alla base della ricerca di Biasi è la costante indagine condotta sugli effetti e sulle illusioni ottiche, sulla creazione di movimento a partire dalla staticità del supporto, affrontata attraverso l’utilizzo di materiali tradizionali, come la pittura, e non, come ad esempio il PVC, che ha portato l’artista alla creazione di opere di differenti tipologie.
  1. Alberto Biasi, Rilievo ottico-dinamico1962
    tempera su cartone e lamiera forata 

  1. Alberto Biasi, Oggetto: gocce, 1971
    rilievo in pvc su tavola 

  1. Alberto Biasi, Dinamica dell'ombrello giapponese, 1991
     rilievo in pvc su tavola 

  1. Alberto Biasi, Va dove ti porta l'occhio, 1991
    rilievo in pvc su tavola 

  1. Alberto Biasi, Vedo oltre... ...un po' optical ...un po' cangiante, 2013
     intaglio e acrilico su tela



Friday, April 14, 2017

DAMIEN HIRST-TREASURES FROM THE WRECK OF THE UNBELIEVABLE

Until December 3, 2017, Palazzo Grassi and Punta della Dogana present "Treasures from the Wreck of the Unbelievable", a new project by British artist Damien Hirst that will run across both venues. Damien Hirst's latest project has been ten years in the making. The exhibition is curated by Elena Geuna, curator of the monographic shows dedicated to Rudolf Stingel (2013) and Sigmar Polke (2016) presented at Palazzo Grassi. This will be the first major solo show dedicated to Damien Hirst in Italy since the 2004 retrospective at the Museo Archeologico Nazionale in Naples.
The story of Cif Amotan II, a freed slave from Antioch, relates that the slave accumulated an immense wealth  that he invested to build a lavish collection of artefacts deriving from the lengths and breadths of the ancient world that were brought together on board a colossal ship, the Apistos.
But the vessel foundered, the collection lay submerged in the Indian Ocean for some two thousand years.
Only in 2008, a vast wreckage site was discovered off the coast of East Africa. Damien Hirst rediscover it for this great solo exhibition in Venice: five thousand square meters of works that invite the viewer to become a legend. Resurface sculptures and artifacts encrusted with fake corals and sponges (almost kitch) complete with videos of the discovery.

Fino al 3 dicembre 2017, Palazzo Grassi e Punta della Dogana presentano "Treasures from the Wreck of the Unbelievable", un nuovo progetto dell'artista inglese Damien Hirst che verrà esposto in entrambe le sedi. L' ultimo progetto di Damien Hirst è durato dieci anni di lavoro. La mostra è curata da Elena Geuna, curatrice delle mostre monografiche dedicate a Rudolf Stingel (2013) e Sigmar Polke (2016) presentato a Palazzo Grassi. Questa è la prima importante personale  dedicata a Damien Hirst in Italia dalla retrospettiva del 2004 proposta dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
 La storia di Cif Amotan II, un liberto di Antiochia, narra che, dopo l’affrancazione, lo schiavo accumulò un’immensa ricchezza che investì collezionando oggetti provenienti da ogni angolo del mondo che furono caricati tutti insieme sulla gigantesca nave Apistos. Ma l’imbarcazione affondò e la collezione rimase sul fondo dell’Oceano Indiano per circa duemila anni. Solo ne 2008 al largo della costa orientale dell’Africa fu scoperto il relitto della nave naufragata. Damien Hirst lo riscopre per questa grande personale a Venezia: cinquemila metri quadrati di opere che invitano lo spettatore ad entrare nella leggenda. Riaffiorano sculture e manufatti incrostati di finti coralli e spugne (al limite del kitch) con tanto di video del ritrovamento.

                                                                                                                 credits:Alessandra Pugliese





















Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...