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Friday, April 12, 2024

KRAITA 317 - “The Journey is Everything”

Firenze - “The Journey is Everything” è il titolo della prima mostra personale di Kraita317, uno degli street artist più talentuosi e prolifici della scena fiorentina e italiana: oltre 50 opere inedite e 3 produzioni stampa artigianali per raccontare un percorso artistico e individuale. 

 Kraita317 si racconta al pubblico attraverso un viaggio metaforico, a bordo di un treno alta velocità, che guida lo spettatore in un percorso immersivo, stazione dopo stazione, nell’evoluzione personale e artistica dello street artist: punto di partenza la città di Firenze, dove approda definitivamente nel 2018 arrivando dalla nativa Romania. In questa città l’artista inizia a esplorare le strade e ne riceve stimoli e input, che vanno a comporre un giornaliero viaggio fisico e una costante ricerca interiore. Ne nascono quesiti, dai quali emerge unimpellente esigenza di comunicazione che si manifesta attraverso una prolifica e costante semina nelle strade che lartista percorre.

 

Fermata dopo fermata Kraita317 racconta attraverso le sue opere unesplorazione intima, di sempre nuove destinazioni espressive: le creazioni si fanno testimoni e portavoce di un dialogo silenzioso ma eloquente, dove a raccontarsi sono i sentimenti e le emozioni. Nei dipinti si concretizzano i diversi stati danimo e si manifestano i pattern che popolano il suo quotidiano, modelli che talvolta riemergono sotto nuove vesti a distanza di anni.

 

Proseguendo, da una narrazione che impiega luso del figurativo e dove inizia a definirsi il principio delle scelte cromatiche, si approda a un periodo incentrato sullo studio della prospettiva e della geometria: uno stile optical che coniuga il colore a elementi geometrici e illusioni prospettiche. I corpi divengono forme dalle campiture piatte dominate dal nero, rosso e blu, talvolta legate a frasi trascritte allinterno delle opere stesse.

 

L’approdo odiernogià visibile in Different Might be Everything”, Ã¨ un’espressione artistica che richiama l’astrattismo e abbatte i limiti della narrazione convenzionale. Kraita317 ha rimosso dalla sua produzione elementi figurativi evidenti, per arrivare a soluzioni estetiche che sintetizzano forme fluide e geometriche, segni di grafite e colori primari.

The Journey is Everything” è più di una raccolta di opere, è un viaggio nel quale Kraita317 ci mostra il suo intimo dialogo tra mondo visibile e invisibile: le opere pongono domande, alle quali il pubblico è chiamato a rispondere tramite un individuale e intimo processo demiurgico. Lo spettatore diventa il creatore dei significaticolui che definisce ciò che può essere considerato sfondo, dettaglio oppure soggetto.

 

Attraverso lo scorrere, di stazione in stazione in questo metaforico andare, ciò che emerge è un invito a prendere coscienza che il primo viaggio che compiamo è listanteunico momento reale dove risiede il potere della scelta. Il viaggio è tutto perché è quell'attimo in cui ci ascoltiamo nel contatto con il mondo: siamo noi, secondo dopo secondo della nostra vita, a decidere dove andare e cosa portare in valigia.


 Kraita317 (Brasov, 1996) cresce e si forma da autodidatta con la propria crew di writers, traducendo il linguaggio del proprio mondo interiore in chiave visiva. Il disegno astratto rappresenta lunica sintesi comunicativa che è in grado di esemplificare la sua profonda introspezione. Kraita317 ha scelto con decisione il proprio nome darte, identico a quello anagrafico perché la sua pratica artistica e la sua vita, asciugata fino allessenziale, sono allo stesso modo identiche e inscindibili. Per questo, le domande che si pone nel quotidiano trovano ragione immediata nei presupposti della realtà che lo circonda e del suo bagaglio culturale.

 

Dipingere significa indagare, fare ricerca, scavare più a fondo; per lartista, la conclusione di unopera corrisponde spesso allindividuazione della risposta. Tuttavia, a prescindere dal proprio ordine razionale, Kraita317 sceglie sempre la strada e, dunque, le altre persone per condividere con i fruitori un pezzo della sua umanità. Passanti disattenti, frequentatori seriali delle aree periferiche, visitatori occasionali e cacciatori di Street Art sono i destinatari degli interrogativi e degli input riflessivi intrinsechi al suo lavoro.


The Journey is Everything

di Kraita317

a cura di Street Levels Gallery 

12 aprile-4 maggio 2024

Street Levels Gallery

Via Palazzuolo 74AR

Firenze











Thursday, January 18, 2024

Different Might be Everything

Firenze - Da venerdì 19 gennaio fino a domenica 18 febbraio il loggiato al piano terra del Museo Novecento ospita per la prima volta un intervento di Street Art.  Different Might be Everything Ã¨ il nome dell'opera realizzata dallo street artist Kraita317, nata in collaborazione con la Street Levels Gallery di via Palazzuolo a Firenze.

 

L'intervento pensato per il Museo Novecento Ã¨ un lavoro unico e site-specific, che nasce dalle considerazioni sull'opera del 1988 di Maurizio Nannucci, Everything Might Be Different, esposta nel chiostro del Museo Novecento. L'idea di invertire l'ordine semantico delle parole scelte da Nannucci supporta l'artista nella legittimazione del suo operato, così come della corrente di cui fa parte. Il nuovo motto, "Diverso potrebbe essere tutto", indica appunto la volontà di riconoscimento di un movimento artistico ancora sottovalutato, spesso controverso, ma vivo e prorompente, come quello della Street Art. Kraita317 Ã¨, infatti, un rappresentante intraprendente di quella cerchia di artisti che hanno iniziato il proprio cammino con pochi mezzi, spinti unicamente dalla propria determinazione, perennemente scortati dalla disapprovazione familiare e dalle comunità di appartenenza che avrebbero preferito vederli operai in fabbrica o dipendenti dietro una scrivania. Artisti cresciuti sacrificando il senso di sicurezza per inseguire una felicità autentica, da raggiungersi attraverso percorsi intricati e spesso amari.


Kraita317 Ã¨ uno dei principali protagonisti del movimento artistico urbano fiorentino degli ultimi anni e tra gli artisti che lo scorso anno hanno partecipato alla grande esposizione internazionale di urban art del Museo Fluctuart di Parigi. Membro attivo della crew romena ANS sin dalla fine degli anni Duemila, Kraita317 nel 2018 lascia la sua città natale, BraÈ™ov, per trasferirsi a Firenze. Questo cambiamento di contesto è altamente significativo e innesca un'evoluzione rapida e costante nel suo stile, sia nel tratto sia nella selezione cromatica, transitando dal figurativo all'astratto senza mai abbandonare una cifra stilistica altamente espressiva. Le opere astratte e sintetiche di Kraita317 rimandano a dialoghi introspettivi e personali che escludono l'uso della parola, facendo leva sulla capacità di forme essenziali e colori primari di evocare sensazioni complesse e sentimenti profondi. Quel che l'artista restituisce, prima in studio e poi in strada, è il risultato finale di un lungo percorso nato dall'urgenza di rispondere agli stimoli raccolti e poi assimilati nell'ambiente urbano. Kraita317deposita il proprio credo direttamente sulla strada, affidando le sue opere all'usura del tempo e all'interazione con la città e suoi abitanti, quelle mani che spesso strappano o alterano i tratti distintivi originali dei lavori.









Friday, January 12, 2024

KEITH HARING Art to the Streets

Tokyo - Tra i miei giri  a Tokyo mi sono fermata al Mori Art Museum, nel quartiere di Rappongi dove ho visto una mostra su Keith Haring.
Keith Haring (1958-1990) ha avuto un ruolo chiave  nella scena della street art newyorkese  a partire dai primi anni '80. La convinzione di Haring che l’arte dovrebbe essere accessibile a tutti lo ha ispirato a iniziare a creare opere ormai iconiche nelle stazioni della metropolitana e in altri siti pubblici, mentre un forte senso di giustizia sociale lo ha visto infondere nel suo lavoro affermazioni dirette e facilmente comprensibili. Queste includevano critiche all’indifferenza verso la crisi dell’HIV-AIDS che allora stava mietendo vittime (inclusa, in ultima analisi, quella di Haring) e affermazioni di speranza per le generazioni più giovani. Attraverso circa 150 opere, tra cui pezzi di grandi dimensioni che si estendono fino a sei metri, questa retrospettiva ripercorre il viaggio di Haring dalla scena underground alla celebrità globale, dimostrando al contempo come la sua creatività sia rimasta una vibrante forma di messaggio che continua a risuonare oggi. Unico in questa mostra è uno sguardo raro all'attività di Haring alla fine degli anni '80 a Tokyo e all'influenza che il pensiero e la calligrafia orientali hanno avuto sul suo lavoro.



















Friday, April 5, 2013

C215: STREET ART IN ROME

Il 23 marzo sono stata invitata alla galleria Wunderkammern per il vernissage della mostra di C215, pseudonimo dell'urban artist francese Christian Guémy, uno dei rappresentanti di maggior rilievo della scena della Street Art internazionale. Lo ammetto, non conoscevo la galleria e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa, l'indirizzo mi aveva fatto storcere il naso, la galleria si trova infatti a Torpignattara, periferia est della capitale, non esattamente vicino casa mia. Scoprire questo quartiere dove non avevo messo mai piede, ma soprattutto questo centro culturale dagli spazi interni ed esterni grandi e ben curati,  ha ripagato lo sforzo dei tanti chilometri percorsi in motorino. Nella sua mostra a romana “Mea culpa”, Guémy analizza in modo provocatorio il concetto dell’ammissione della colpa sostenendo la necessità, per l’uomo contemporaneo, di riflettere sul passato e di assumersi la responsabilità delle proprie azioni di fronte alla storia. Servendosi dell'uso dello stencil, in alcune opere rende omaggio ad uno degli artisti del passato a lui più cari, Caravaggio, evidenziandone la potenza espressiva che ne caratterizza le rappresentazioni. Con i suoi interventi urbani che hanno coperto i muri delle città di tutto il mondo C215 ha sviluppato una sua inconfondibile estetica e tecnica, nel 2012 il Musée de La Poste a Parigi ha presentato le sue opere accanto a quelle di Bansky, Invader e Shepard Fairey nella mostra "Au-delà du Street art". Nei giorni precedenti al 23 marzo, Guemy in collaborazione con Nufactory ha realizzato un outdoor nel quartiere Ostiense. Mea culpa, durerà fino al 23 maggio, se siete a Roma un salto è d'obbligo. 

On March 23, I was invited to the gallery Wunderkammern for the vernissage of C215's exhibition, pseudonym of urban French artist Christian Guémy, one of the most influential figures on the international street-art scene. I admit, I did not know the gallery and I was pleasantly surprised, the gallery is infact in Torpignattara east suburbs of the capital, not exactly near my house. Discovering this neighborhood, but above all, this cultural center with large and well cared spaces indoor and outdoor has repaid the effort of the many kilometers traveled on a motorbike. In his exhibition in Rome "Mea culpa," Guémy analyzes in a provocative way the concept of admission of guilt supporting the need for the contemporary man, to reflect on the past and to take responsibility for their own actions in front of the history. Using the stencil, in some works he pays homage to one of his favourite artist of the past, Caravaggio, highlighting the expressive power that characterizes the representations.With its urban interventions that have covered the walls of cities around the mond C215 has developed its own unique aesthetic and technical, in 2012 the Musée de La Poste in Paris presents his works alongside those of Banksy, Shepard Fairey and Invader in exhibition "Au-delà du Street art". The exhibition will last until May 23, if you are in Rome a jump is a must.
















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